Alla vigilia del ritorno di Europa League contro il Vaslui, il tecnico nerazzurro determina gli obiettivi della sua squadra…
Domani l’Inter affronterà il ritorno dei playoff di Europa League contro il Vaslui. Gli uomini di Stramaccioni, dopo lo 0-2 dell’andata in Romania, vogliono qualificarsi per la fase a gironi cercando di non rischiare come hanno fatto contro l’Hajduk di Spalato. Questa la conferenza stampa dell’allenatore romano:
Come state preparando la partita?
“La stiamo preparando con tanta attenzione per tre motivi. Il Vaslui è un’ottima squadra che ci ha messo in difficoltà. Poi non vogliamo sbagliare, per noi la qualificazione è importantissima perché l’Inter deve essere presente in Europa. Terzo siamo in emergenza, il centrocampo per noi è fondmentale e spero di recuperare qualcuno entro domani. L’entusiasmo dei tifosi per noi è indispensabile, anche a Pescara c’erano tanti tifosi. La nostra idea è comunque di parlare poco, siamo contenti di essere partiti bene ma c’è tanto da lavorare, sappiamo che ci sono delel cose che ancora non vanno, pensiamo a qualificarci”.
Pensi di fare turnover?
“Difficile cambiare un singolo se non pensi come contesto. Penserò al centrocampo da mettere in campo e solo a quel punto potrò capire chi poter risparmiare per qualche minuto. Di sicuro qualcuno le ha giocate tutte ma la qualificazione viene prima di tutto”.
Julio Cesar ha detto che vorrebbe salutare i tifosi contro la Roma, lei è d’accordo?
“Penso sia una bella cosa dopo le pagine indelebili scritte da lui in questa squadra. Come ho già detto Julio è stato uno di quelli a cui dire sempre grazie perché mi ha aiutato quando sono venuto qui ma le scelte societarie a volte prescindono anche dall’affetto. Ho un grande legame con lui, anche il presidente e credo sia giusto Julio saluti i tifosi come merita”.
Vi sentite l’anti-Juve?
“Non riesco a pensare così avanti, ora penso solo al Vaslui perché la rabbia che ho provato alla fine della partita con l’Hajduk non dobbiamo ripeterla. Il Vaslui di non competitivo ha solo il nome e ci ha messo in difficoltà alla fine. Guardate come ha sofferto ieri l’Udinese”.
Branca e Ausilio hanno lavorato benissimo sul mercato, in ottica futura visti i problemi a centrocampo, si potrebbe prendere un rinforzo anche lì? O solo un difensore e un attaccante?
“Io il lavoro della società lo apprezzo, secondo me è un segnale positivo, domenica Gargano e Cassano mi sembravano a loro agio anche non al meglio. Non individuo grossi ritocchi da fare ma il mercato è aperto e dobbiamo risolvere altre soluzioni tra cui Maicon. Nagatomo ha la febbre e siamo in piccola emergenza”.
FcInterNews gli chiede: se partisse Maicon hai già una gerarchia pronta per sostituirlo?
“La situazione di Maicon era comunque delineata fin dall’inizio, non ci facciamo trovare impreparati perché ci sono Zanetti, una certezza, e Jonathan. Le caratteristiche di Maicon le ha solo lui, è innegabile. Vediamo da qui al 31 che succede, ma se resta siamo tutti felici, io per primo”.
Ci sono altri giocatori che potrebbero trovare spazio da altre parti?
“Io insieme ai direttori e al presidente abbiamo cercato di costruire una rosa eterogenea, due giocatori per ogni ruolo, l’unico in sospeso è il terzino destro ma mi aiuta la duttilità del capitano. Alvarez è uno dei sei giocatori che ho nella testa per i tre ruoli davanti. Milito, Palacio, Cassano, Coutinho e Alvarez, questa la mia scaletta lì avanti. Lo stiamo aspettando come Obi, in quanto infortunati”.
Visto il blasone, vi sentite in dovere di vincere o arrivare in finale?
“Prima pensiamo a qualificarci! Di promesse ne abbiamo viste fin troppe, aspettiamo di raggiungere i gironi e penseremo una partita per volta”.
Guarin e Samuel come stanno?
“Guarin aveva avuto una botta contro il Pescara ma è un lottatore. Samuel sta bene ed è a disposizione”.
Come evitare gli errori commessi con l’Hajduk?
“Abbiamo fatto tesoro degli errori, non abbiamo avuto lo stesso approccio affamato delle altre ufficiali in cui si è vista una squadra piacevole, arrabbiata, qualcosa è mancato a San Siro quella sera anche se la cosa che mi ha dato più fastidio è non aver trovato il gol”.
Come è possibile che un giocatore come Cassano si integri così velocemente in uno spogliatoio?
“Aveva già buoni rapporti con alcuni elementi, ma la cosa più importante, per noi un punto di partenza, l’Inter ha uno spogliatoio molto unito e quando un calciatore entra in un gruppo così, è più facile perché l’ambiente è coeso e ti accoglie bene. Poi dal punto di vista tattico quel modulo lo ha già giocato contro l’Europeo”.
Quanto siete interessati a De Jong e qual è il suo desiderio per il vice Milito.
“De Jong non è una domanda da fare a me anche perché abbiamo ben due direttori che seguono il mercato. Ho sentito parlare del vice Milito tutta l’estate, ma se arriva un giocatore deve essere funzionale al gioco dell’Inter. O arriva un giocatore che sposa questa idea o restiamo così, d’accordo col presidente”.
Considerato il turn over, è possibile che Cassano giochi dall’inizio?
“Davanti, toccando ferro, è l’unico reparto al completo. Ma non facciamo l’errore di considerare la rotazione di un ruolo senza ragionare nel complesso. Pensiamo prima che centrocampo mettere in campo, con che caratteristiche, e di conseguenza penseremo anche a chi mettere lì davanti. All’andata, grazie anche a una prestazione del centrocampo, abbiamo messo in difficoltà il Vaslui”.