LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico: “La partita più importante della carriera”. Se passa il Braga restiamo con 2 squadre, mai successo con la Champions allargata. E in ballo c’è anche il ranking Uefa: il Portogallo può sorpassarci…
RASSEGNA STAMPA – (F. Velluzzi) – “È la partita più importante della mia vita. Per me sarà l’ultima volta”. Guidolin, che la Champions League non l’ha mai fatta, carica giocatori e ambiente alla vigilia del ritorno dei playoff con lo Sporting Braga. Il suo rivale Josè Peseiro, che sembra decisamente più rilassato, gli risponde in modo più filosofico: “Nella vita le questioni di vita o di morte sono altre”. Ad accompagnare i bianconeri verso una notte storica c’è il conforto di 16.815 biglietti venduti fino a ieri sera che fanno pensare che si possano superare i 20 mila tifosi in tribuna. L’ambiente è pronto. Tutta l’Italia calcistica si attende un risultato di prestigio dall’Udinese perché dopo la stagione 1998-99, con Inter e Juventus, il nostro Paese ha sempre avuto almeno tre squadre in Champions League. Non può, non deve perderle. Guidolin premette: “Non sono capace di fare miracoli”. Nel senso che non gli si può chiedere ogni volta, dopo averlo fatto per 2 anni di fila, di portare l’Udinese lassù. Ma oggi pretende da se stesso e dai suoi uomini una prova importante: “Per merito dei miei giocatori, soprattutto quelli del secondo anno, arriviamo per la seconda volta a giocarci un traguardo così prestigioso. Siamo andati molto forte per arrivarci. Ma abbiamo già passato la fase del godimento. Nessuno credeva che saremmo saliti così in alto, ci ha gratificati arrivare al terzo posto. Ma ci sta bene restare nascosti. Solo che stasera ci giochiamo tanto, la responsabilità è pesante. La sfida la sentiamo, la tensione è alta. Chiaro che ci vuole la partita perfetta, chiaro che non dobbiamo ripetere il secondo tempo di Braga in cui non siamo stati sufficienti, chiaro che sappiamo di doverci migliorare e di dover giocare più alti e propositivi. L’importante è riuscirci. Solo il campo dà le risposte a tutto ciò. Inseguiamo questo sogno da due anni, ora ci siamo. Di fronte c’è una squadra forte, che in campionato ha fatto turnover come noi, ma ha vinto”. Guidolin lancia un ultimo fondamentale avvertimento: “Preparo quella col Braga come un’unica partita. Non dobbiamo pensare all’andata, non dobbiamo pensare a tenere lo 0-0. Dobbiamo giocare per vincere, come sempre. Poi bisogna sapere che spesso il risultato è determinato dagli episodi”. L’eliminazione sarebbe durissima da digerire. Il rischio di subire psicologicamente il colpo è alto, la qualificazione, invece, regalerebbe un altro scenario, stupendo, già domenica con la Juve.