IL CORRIERE DELLO SPORT – Cesare Prandelli propone la sua griglia per il campionato al via…
Nell’edizione odierna ‘Il Corriere dello Sport‘ propone un’intervista esclusiva a Cesare Prandelli. Il Ct della nazionale italiana parla del campionato ai nastri di partenza, sottolineando la grande curiosità per la Roma di Zeman. Ecco alcuni stralci dell’intervista:
LA GRIGLIA DEL CAMPIONATO – “In pole position metto la Juve! Primo, perché arriva da una stagione straordinaria, e ha consolidato certi valori. Secondo, perché vuole confermarsi e riproporsi a livello europeo. Sarà la squadra da battere».
IL PROGETTO ROMA – «Mi intriga il progetto Roma, affidato a Zeman, alla qualità del gioco e al suo calcio offensivo. Poi mi piace molto l’idea di questa nuova Fiorentina guidata da Montella».
LA SQUALIFICA DI CONTE – “Io dico che non cambierà niente, nessun handicap, anzi, squadra e allenatore saranno più determinati. Carrera poi sta lavorando con lui da tempo. E’ un temperamentale, saprà trasmettere la carica giusta in partita».
LA SCELTA DI DE ROSSI – «Già la scorsa settimana io l’avevo ritrovato maturo come sempre, sereno, equilibrato. Lui è semplicemente una persona a modo; quando uno riesce anche con una battuta a sdrammatizzare una situazione delicata o a far capire a tutti il proprio pensiero, vuol dire che la tua serenità è totale. E io dico, di cuore: meglio che sia rimasto a Roma. I giocatori della nazionale come lui che restano nel nostro campionato alzano il tasso tecnico, diventando dei riferimenti per i giovani».
SCAMBIO CASSANO-PAZZINI – «Una bella cosa, per tanti motivi, anche mediatici. Primo perché i due giocatori erano scontenti; soprattutto Pazzini si era intristito: ora troverà nuovi stimoli e nuove motivazioni. Lo stesso discorso vale per Cassano; e anche le due società hanno realizzato che lo scambio poteva essere una buona cosa».
INSIGNE- «Lo abbiamo seguito con attenzione, le relazioni dei tecnici federali sono tutte ottime. Ora è semplice parlarne bene; è un attaccante moderno, anzi è il prototipo dell’attaccante moderno, ha la giocata in funzione alla squadra, mai fine a se stesso; e poi è generoso sul piano tattico. Tutto questo grazie agli allenatori che ha avuto, come Zeman, che gli ha insegnato i tempi di gioco».
SU DESTRO – «Intanto ha fatto il salto di qualità la stagione scorsa con Sannino, che lo ha inquadrato, gli ha fatto capire l’importanza della fase intermedia. Un attaccante ora deve saper tornare nella maniera giusta, e i suoi adesso sono movimenti da ragazzo che ha lavorato settimanalmente su certi schemi. Quest’anno avrà l’opportunità di migliorarli e perfezionarli».
OSVALDO E LA NAZIONALE – «E’ un attaccante da seguire, e fino a poco prima dell’Europeo era nei miei pensieri. Poi ho fatto altre scelte perché nelle ultime partite di campionato l’ho visto molto nervoso. Anche lui deve stare tranquillo, non assumersi responsabiltà oltre quelle che gli competono».