LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’attaccante non si nasconde: “Servono i gol e due grandi partite. Non è l’ora di avere paura, dobbiamo coronare questi anni di sacrifici”…
RASSEGNA STAMPA – (F. Velluzzi) – “Totò è Totò, è un fuoriclasse”. Guidolin non fa altro che confermare quel che ripete da due anni. Pozzo aveva già espresso lunedì il suo parere sull’imprescindibilità dall’attaccante che ha segnato 80 gol negli ultimi tre campionati. L’ultimo ricordo lo ha lasciato il 10 giugno scorso a Iker Casillas con la maglia azzurra. Unico giocatore ad avergli fatto gol a Euro 2012. L’Udinese si affida al suo totem, gli dà una responsabilità enorme definendolo il deus ex machina, cioè colui che risolve le situazioni intricate. Totò, pur facendo il modesto, è consapevole del ruolo: “A 35 anni sento solo la stanchezza, non certo la responsabilità. Ringrazio l’allenatore e il presidente per le belle parole. Sono un attaccante e devo segnare, devo solo stare bene. Ma in questa doppia battaglia conta soltanto vincere e la nostra è una squadra concepita per vincere, non bisogna fare calcoli di nessun tipo. Sarebbe un grande errore. Si va in campo con un unico obiettivo: fare due grandi partite”. Totò non fa l’elogio di se stesso: “L’Udinese non è soltanto Di Natale, si vince e si perde tutti insieme e io voglio sempre ringraziare i compagni che mi mettono in condizione di fare gol. Veniamo da un anno di sacrifici in cui abbiamo conquistato un traguardo importante. Vogliamo accontentare il nostro allenatore”. Guidolin lo coccola. Non resta che mettergli in mano la squadra che solo con la presenza del fuoriclasse napoletano si sente più sicura. Stasera c’è bisogno della sua spinta. E’ ancora Totò la chiave dell’Udinese, il punto di riferimento per staccare il pass per la fase a gironi della Champions che mai come stavolta viene vista come un obiettivo raggiungibile.