LA GAZZETTA DELLO SPORT – I campioni d’Italia vanno a memoria, anche con le riserve: così le scelte di Conte si moltiplicano…
Forse, guardando la sua Juve dalla tribuna di San Siro, a Conte sarà scappato un sorriso. Non certo in grado di mitigare l’amarezza per la squalifica, ma sicuramente prezioso per sottolineare la bontà del lavoro svolto. Oppure è come se contro il Milan i giocatori della Juve avessero voluto fare un regalo all’allenatore dimostrandogli che sanno cavarsela da soli se lui è costretto a stare in tribuna. Il Trofeo Berlusconi ha ribadito in modo eclatante quanto si era già intuito in Supercoppa: la Juve gioca a memoria. La sfida con il Napoli era ufficiale e quindi Conte aveva optato per una formazione ‘abbastanza titolare’. A San Siro il test con il Milan era amichevole e ci sono stati molti cambi nella formazione base e poi a gara in corso. E proprio domenica sera è emersa la facilità con la quale ogni calciatore, anche le riserve destinate a giocare poco o pochissimo, si integra nel sistema voluto dal tecnico. La Juve viaggia col pilota automatico: chi sale a bordo sa perfettamente cosa fare e come farlo. E in una stagione in cui, a differenza della scorsa, il turnover sarà importante per gestire bene l’impegno di Champions, questa è un’ottima base di partenza.