Non ci sarà nessun faccia a faccia tra Emanuele Pesoli e i suoi accusatori Gervasoni e Carobbio. E intanto lunedì i legali di Conte e del suo vice Alessio tornano in aula
Oggi Emanuele PESOLI è tornato in federcalcio. A via Allegri, dove per protesta è rimasto incatenato per quattro giorni, per incontrare il presidente Giancarlo ABETE. Una chiacchierata di un’ora e venti minuti, iniziata verso mezzogiorno, in cui l’ex difensore del Varese (squalificato per tre anni dalla Commissione Disciplinare per illecito nella tentata combine di Siena-Varese del maggio 2011) ha spiegato al numero uno del calcio italiano le ragioni della sua protesta.
“Lo ringrazio perché mi ha ricevuto interrompendo le sue vacanze. Abbiamo fatto una chiacchierata e si è mostrato molto sensibile però non può interferire sugli organi di giustizia sportiva. E’ una grande soddisfazione essere ricevuto dal presidente della Figc, ma la mia protesta era volta ad ottenere un confronto con chi mi accusa, che purtroppo non ci sarà”.
Niente faccia a faccia con i suoi accusatori Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio, quindi.
“Sono fiducioso perché non ho fatto niente. Avrei voluto guardare quei due in faccia, ma non mi è stato concesso. Andrò con il mio avvocato in aula e mostrerò le mie ragioni con la grinta che ho dentro perché ho voglia di tornare in campo. Non è giusto che mi venga addebitato un illecito per mezze cose che raccontano questi due. Li invito ancora a venire in aula. Se hanno il coraggio il 20 sarò lì”.
Ma non sarà il solo. Lunedì la Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea si concentrerà infatti sui casi del procedimento basato sugli atti di Cremona: tra cui quello del Grosseto, estromesso dalla Serie B, ma anche quelli del tecnico della Juventus, Antonio Conte e del suo vice, Angelo Alessio. Oggi nel centro sportivo di Vinovo, i legali dell’allenatore salentino, Giulia Bongiorno, Luigi Chiappero, Antonio De Rensis, hanno fatto il punto in vista di lunedì.