Le parole del ct della nazionale di pugilato Francesco Damiani…
«Contro Cammarelle è stata messa in atto una macchinazione infernale. Ma il pugilato è semplice: se uno vince due riprese e l’altro una, il match deve andare a chi ne ha vinte due. Tutti i miei colleghi delle varie nazionali sono venuti a dirmi che Roberto aveva vinto, perfino quelli inglesi mi hanno detto ‘sorry’, che vuole dire scusa». Il ct della nazionale di pugilato Francesco Damiani si sfoga così, parlando con l’ANSA, dopo la sconfitta di Roberto Cammarelle nella finale olimpica dei pesi supermassimi. Come mai i giornali inglesi scrivono che la vittoria di Joshua è stata giusta? «Perchè non possono fare diversamente – risponde Damiani -, ma anche loro sanno com’è andata. Ieri i giudici sono stati bravi a mischiare le carte, ormai nel pugilato olimpico l’Aiba fa ciò che vuole, e che ci rimette sono i pugili che fanno il loro mestiere». «Per vincere certi incontri – continua il ct azzurro – ci deve essere una grande differenza, come è successo ieri con il kazako Sapiyev (oro nei welter ndr) che all’ultima ripresa ancora picchiava il britannico Evans. O fai così o ti fanno perdere». Com’è il giorno dopo di Cammarelle? «Roberto è un grande – dice Damiani – e bisogna fargli un monumento. Le statue non andrebbero fatte solo per i grandi statisti e i poeti ma anche per quelli come lui. Sensibilizziamo qualcuno e facciamo un monumento a questo grande sportivo».