IL CORRIERE DELLA SERA – L’Italvolley si arrende in tre set con il Brasile Svanisce il sogno, domani Bulgaria per il bronzo…
Ci hanno succhiato l’anima, ci hanno mangiato. Ci hanno impedito di giocare. Ma loro, invece, altroché se hanno giocato.
L’ottava volta di Italia e Brasile nel volley a cinque cerchi si conclude come le precedenti sette: quello scalpo verdeoro rimane una chimera e alla finale, contro la Russia, vanno loro, i ragazzi di una pallavolo assatanata, intensa, fisica e potente. Le parole di alcuni protagonisti sono l’emblema, come Zaytsev: «Abbiamo smarrito la lucidità, non ci aspettavamo così tanta pressione da parte loro e il risultato è che non abbiamo ritrovato le certezze che avevamo avuto contro gli Usa». E’ il turno di Gigi Mastrangelo: «Se non batti forte e preciso e se non gli “stacchi” la palla, sono sempre… loro». Infine anche il c.t. Mauro Berruto: «La grande differenza sta nelle percentuali d’attacco, evidente già nel primo set nonostante il nostro buon approccio. I punti di forza di una squadra corrispondono con le debolezze dell’altra. Ci speravamo e ci contavamo, ma di là abbiamo trovato un grande avversario. Non sono deluso, ma dispiaciuto di non aver fatto vedere il meglio che possiamo dare». Che botta. Che incubo quelle sforacchiate dalle mani proibite di Wallace (l’opposto che ha sostituito Vissotto, vittima di un infortunio muscolare all’inguine), di Murillo e di Dante. Che precisa la regia di Bruno, pronto a smentire che senza Ricardo il Brasile non sarebbe più andato lontano. E che solidità al centro, dove Lucas e Sidao — due spalle che fanno provincia — ci hanno conciati neri. […] L’Italia era venuta a Londra sperando di inseguire quel benedetto oro olimpico sempre sfuggito. Il Brasile per la terza volta consecutiva gliel’ha negato. Adesso c’è un bronzo da catturare alla Bulgaria. Più che il 3-0 incassato nel girone, c’è da dimenticare una legnata tanto dolorosa. Non sarà facile.