IL TEMPO – Caso scommesse, Palazzi chiede 15 mesi di squalifica per il tecnico. La Juve insorge, Agnelli: “La Figc è fuori dalla logica del diritto”…
RASSEGNA STAMPA – (D. Palizzotto) – Un anno e tre mesi, una squalifica infinita. L’incubo della Juventus non si è ancora materializzato, perché per le sentenze della Commissione Disciplinare bisognerà attendere ancora cinque, sei o anche sette giorni, ma certo la richiesta di pena avanzata dal procuratore Stefano Palazzi nei confronti del tecnico Antonio Conte ha spaventato e fatto arrabbiare tutto l’ambiente bianconero. La stangata era nell’aria, perché la reazione scomposta della Juventus al patteggiamento rifiutato mercoledì dalla Disciplinare – tre mesi di squalifica e un’ammenda da 200 mila euro, condizioni ritenute non congrue – aveva fatto presagire lo scontro totale. Il lungo summit organizzato a Torino tra società, allenatore e legali ha emesso un verdetto preciso: nessun patteggiamento, se non alle condizioni dettate dalla Juventus e inaccettabili per la Disciplinare. I legali bianconeri hanno ripreso contatti con la Procura per cercare un nuovo difficile accordo per il patteggiamento. Il tentativo, però, è fallito e poco prima delle 16 Palazzi ha comunicato la richiesta di sanzione per Conte e il vice allenatore juventino Angelo Alessio: un anno e tre mesi a testa per non aver denunciato le presunte combine delle partite Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena. Una richiesta molto dura, in linea con quelle avanzate da Palazzi negli ultimi processi, ma inaccettabile per la Juventus. “La Federcalcio e la sua giustizia sportiva continuano a operare fuori da ogni logica di diritto e correttezza sostanziale – ha tuonato il presidente bianconero Andrea Agnelli in un comunicato – le risultanze dei deferimenti dimostrano enormi contraddizioni e volgono alla tutela esclusivamente di chi gli illeciti li ha commessi”. Secondo Agnelli, il rifiuto non motivato espresso dalla Disciplinare sul patteggiamento è “la testimonianza della totale inadeguatezza del sistema giuridico sportivo e della Federazione in seno a cui opera. Anche avendo scelto la strada del patteggiamento per poter limitare i danni di una giustizia vetusta e contraddittoria, ci si scontra con un sistema dittatoriale che priva le Società e i tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all’onorabilità”. Accuse pesanti, molto pesanti, prontamente rispedite al mittente dalla Federcalcio: “La Figc e i suoi organi – si legge nel comunicato federale – operano con correttezza nel pieno rispetto delle norme statutarie che garantiscono l’indipendenza e l’autonomia della giustizia sportiva. Le valutazioni del presidente della Juventus Andrea Agnelli non sono accettabili e vanno al di là di un legittimo esercizio del diritto di critica». La tensione tra Juventus e Federcalcio è dunque tornata ai massimi livelli e i tifosi bianconeri hanno già annunciato proteste.