IL TEMPO – Bocciato dalla Disciplinare il patteggiamento del tecnico della Juventus Il club: «Atto gravissimo». Si cerca nuovo accordo per evitare il processo…
Sembrava un finale già scritto, un patteggiamento ben definito, una squalifica forse eccessivamente ridotta, ma con una maxi multa da devolvere «a scopi benefici e solidaristici come espressamente richiesto da Conte». Con queste parole il procuratore Stefano Palazzi – l’uomo dell’accusa, colui che aveva deferito Antonio Conte per la conoscenza non denunciata delle presunte combine delle partite Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena – aveva benedetto l’accordo trovato con i legali dell’attuale tecnico della Juventus: tre mesi di stop e 200 mila euro d’ammenda. E invece, come riporta l’edizione odierna de Il Tempo, la prima udienza del terzo processo sportivo – in corso a Roma presso l’ex Ostello della gioventù del Foro Italico – ha riservato una sorpresa: la Commissione Disciplinare ha rifiutato la proposta di patteggiamento perché «non congrua». Il complesso calcolo effettuato dalla Procura per quantificare la sanzione per Conte, del resto, presentava alcune incongruenze: sei mesi per la prima omessa denuncia – pena minima mai applicata in precedenza per un tecnico – più un mese per la seconda, dunque sette mesi complessivi dai quali dedurre lo sconto per il patteggiamento (un terzo della pena) più ulteriori 50 giorni commutati nella salata ammenda. Il discutibile conteggio effettuato dalla Procura non ha convinto la Disciplinare. I legali bianconeri non s’aspettavano affatto un simile scenario, cosi hanno presentato l‘istanza di ricusazione nei confronti dei giudici, respinta perchè priva di fondate basi giuridiche come spiegato prima da Palazzi e poi dalla Disciplinare. Una seconda decisione avversa che ha scatenato definitivamente l’ira della Juventus, ufficialmente «in silenzio stampa. A fronte dei fatti odierni che sono da considerarsi, qualunque sia l’esito della vicenda, un atto gravissimo nei confronti dell’onorabilità di tutti i soggetti coinvolti: professionisti, manager, tesserati e società». Con un accordo al rialzo – magari anche cinque mesi di squalifica – in stile Siena (passato da 5 a 6 punti di penalizzazione per convincere la Disciplinare), Conte salverebbe la panchina, mentre in un eventuale processo il tecnico pugliese rischierebbe un lungo stop, almeno 9 mesi.