IL TEMPO – Stasera allo stadio Olimpico di Londra l’attesa cerimonia di apertura. Domani le prime gare…
RASSEGNA STAMPA – (G. Giubilo) – Londra spalanca, per la terza volta, le sue braccia all’Olimpiade, il più grande appuntamento che lo sport propone ogni quattro anni. Nei primi anni del secolo, i Giochi erano qualcosa di riservato a una ristretta élite, di privilegiati, i nobili e i ricchi, i rampolli dell’aristocrazia a disputarsi le medaglie, la classe operaia ai margini. Non c’erano i soldi degli sponsor a offrire una parvenza di parità alle classi meno illustri. Quando i soloni del Cio decisero di aprire ai ‘pro’, con qualche limitazione per le discipline di squadra e per il pugilato, l’Olimpiade fu restituita alla normalità. Questa sera la splendida Londra celebrerà l’apertura con una cerimonia che risulterà indubbiamente suggestiva. Indimenticabili rimarranno sempre le coreografie da Bolscioi di Mosca, ma anche quelle di Barcellona e le ultime straordinarie immagini di Pechino. Poi partiranno le discipline più attese, nessuno si sentirebbe di negare la ribalta all’atletica leggera e al nuoto, non per niente la definizione ‘Olimpiadi dei giganti’ riguarda Usain Bolt, una leggenda della velocità pura, e Phelps, il collezionista di medaglie in piscina. Alle gare in vasca, pallanuoto compresa, affida molte delle sue speranze di podio l’Italia, soprattutto con Federica Pellegrini, una delle nostre ‘quote rosa’ più prestigiose. Perché, e lo testimonia il vessillo nazionale affidato a Valentina Vezzali, anche la scherma rappresenta da sempre una delle nostre risorse più preziose. La spedizione azzurra si è sempre presentata con un buon livello di competitività alle Olimpiadi, un valore medio consentito dal gran lavoro svolto in Italia dalle società sportive. Resterà nella memoria l’Olimpiade di Roma, splendidamente organizzata, con l’icona della corsa dell’etiope Bekele sul selciato dell’Appia Antica illuminata.