CALCIO. ABATE: “Addio Ibrahimovic? Per la prima volta era dispiaciuto”

Il terzino destro del Milan parla dell’addio di Ibrahimovic e del clamoroso ipotetico ritorno di Kakà…

(getty images)

Ignazio Abate, tornato dalle vacanze, dopo l’europeo disputato, ha rilasciato in esclusiva un’intervista ai microfoni di Sky Sport, parlando del Milan e del futuro della squadra rossonera.

Com’è stato il ritorno a Milanello?
Arrivare qui a Milanello e non vedere Rino Gattuso, Alessandro Nesta e Pippo Inzaghi fa strano. Per quanto riguarda Thiago Silva e Ibrahimovic è normale che sono due grandissimi giocatori, la società ha fatto le sue valutazioni e sono convinto che il 31 agosto il dottor Galliani allestirà sicuramente una squadra competitiva come sempre.

Abbiamo visto le tue foto in vacanza a Formentera con Ibrahimovic proprio nei giorni cruciali della sua trattativa. Cosa ti diceva? Era un po’ dispiaciuto di lasciare il Milan?
Credo che sia normale. Quando uno va via dal Milan ha sempre delle sensazioni strane. Qui è veramente una famiglia e non lo dico per le solite frasi fatte o di circostanza, ma è la realtà. Si lavora benissimo e forse per la prima volta nella sua vita era dispiaciuto. Però la vita va avanti, adesso ha intrapreso una nuova strada, inizia una nuova avventura, è andato in una grande società con un grande allenatore e sicuramente farà bene lì, come sono convinto che faremo bene anche noi.

Pensi più alla voglia di rivincita nei confronti della Juve o magari a un sogno in Champions League?
Cominciamo a dar fastidio alla Juve in Italia, in Europa secondo me è ancora più difficile. Ci sono squadre molto attrezzate, molto forti e dobbiamo cominciare a essere competitivi in Italia e dar fastidio non solo alla Juve ma anche all’Inter che si è rinforzata molto, al Napoli e alla Roma. Sarà un’annata difficilissima, però vedo sempre il Milan lassù a dar fastidio a tutti. Dobbiamo prendere esempio dalla Juve dell’anno scorso in cui di grandissimi campioni ce ne erano due o tre, il resto era tutta gente che faticava, che lottava e credo che ci dobbiamo calare un po’ in quella mentalità.

Sul mercato del Milan
Finché ci sarà il presidente e il dottor Galliani bisogna star tranquilli, anche perché l’anno in cui abbiamo vinto lo scudetto è arrivato Ibra l’ultimo giorno insieme a Robinho. L’anno di Leo si diceva che non saremmo arrivati neanche in Europa, poi con il 4-2-fantasia abbiamo fatto una grandissima stagione. Quindi io sono tranquillo e sono convinto che al 31 agosto la squadra sarà competitiva per lottare per lo scudetto.

Su Cassano
Lui è sempre molto diretto, però, l’ho visto motivato. Stamattina nel test si è dato da fare, tra ieri e oggi ha lavorato molto e sono convinto che quest’anno poteva fare una grande stagione. Anche lui sente il peso della responsabilità, visto che manca un grande attaccante come Ibrahimovic, poteva trovare molto più spazio e può fare la differenza come in nazionale.

Galliani ha usato una famosa canzone di Venditti per parlare di un possibile ritorno di Kakà al Milan
Questa domanda la dovete fare a Galliani. E’ normale che quando si parla di grandissimi campioni che possono darci una mano, ben vengano.

Che ricordo hai di Kakà?
Due anni con lui e nell’anno dello scudetto. Quell’anno lì è impressionante, vinceva le partite da solo. Però, è normale che quando si va via da Milanello, dove si lavora benissimo, ci si sente a casa, è proprio una famiglia, poi ti resta sempre il chiodo fisso di Milanello.

Che allenatore sarà Filippo Inzaghi?
Per me sarà un grandissimo allenatore. Ha fatto sicuramente una scelta di testa e non di cuore, perché lui voleva giocare ancora, ma arriverà a grandi livelli perché ha fame anche in questo lavoro, ha tanta voglia e il suo sogno è di allenare il Milan. Quindi, credo che prima o poi ci riuscirà.

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