Il ranista azzurro parteciperà alla sua prima Olimpiade. “Vado a Londra per una medaglia. Resterei profondamente deluso se non entrassi in finale”…
Fabio Scozzoli parla a pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi di Londra. Due medaglie mondiali vinte, questa è la sua prima Olimpiade. “È la prima Olimpiade – dice il ranista azzurro – ma io sono lo stesso dei miei primi mondiali. È un’esperienza nuova con gli stessi avversari. Sono tutti diventati più forti e per fare bene dovrò esserlo anche io”. Parla anche del suo coach, che lo prepara fisicamente e mentalmente, Thamas Gyertynaffy: “Non potevo non chiedere consiglio a lui – dice il nuotatore – a Seul ha vinto tre ori con i suoi atleti, e mi ha sempre detto che c’è un clima speciale e unico, ed è un’esperienza che ricorderò per tutta la vita. Io spero di ricordarle anche per un grande risultato in acqua”. L’obiettivo in testa Scozzoli ce l’ha: nei 100, orfani di Alexander Dale Oen, il campione norvegese tragicamente scomparso nei mesi scorsi, l’azzurro dovrà vedersela con il Kosuke Kitajima, che resta il numero 1, ma anche Brendan Hansen. “Vado a Londra per una medaglia. Resterei profondamente deluso se non entrassi in finale. Il torneo di nuoto regalerà un sacco di sorprese – dice – sarà un’Olimpiade sorprendente, con molti atleti giovani, soprattutto tra le donne. E anche tra noi italiani: penso a Greg Paltrinieri, non ha nemmeno diciotto anni, è una matricola ma ha vinto l’europeo: ai mondiali non era maturo, adesso si è fatto le ossa e sta facendo davvero bene. E poi ci sono i big: io sono un grande tifoso di Phelps, penso che prima del suo ritiro farà un’Olimpiade sensazionale e non perderà nessuna sfida con Ryan Lochte“.