Le accuse a carico del qatariota Bin Hamman, accusato di corruzione in corrispondenza delle elezioni presidenziali della Fifa, sono state ritenute insufficienti oggi dal Tas. Annullata la radiazione
PRIMA RADIATO, OGGI GRAZIATO- Il 63enne Bin HAMMAN, radiato il 18 agosto 2011 per corruzione (aveva tentativo di comprare i voti per le elezioni presidenziali della Fifa), è stato adesso graziato dal Tas. In mancanza di una «prova diretta» sulla consegna delle bustarelle, l’imputato Bin Hamman non può essere dichiarato colpevole. Il Tas precisa anche che la sentenza odierna non va letta come una prova dell’innocenza di Bin Hammam, piuttosto come un «”caso non provato” accompagnato dalla preoccupazione da parte di alcuni membri del panel che l’inchiesta Fifa non sia stata esauriente o sufficientemente tale al fine di colmare le lacune nella documentazione».
LE BUSTARELLE- Il qatariota Bin Hamman fu accusato dallo statunitense Chuck Blazer, potente membro dell’Esecutivo Fifa, di avere consegnato 40mila dollari a ciascuno dei membri della Concacaf presenti all’incontro che si tenne il 10 e l’11 maggio 2011 a Trinidad e Tobago. Dopo la denuncia, Bin Hammam fu sospeso dal Comitato Etico della Fifa e costretto a ritirare la propria candidatura alle elezioni presidenziali, lasciando perciò strada libera alla conferma del presidente Joseph BLATTER [FOTO], rimasto l’unico candidato. Anche il trinidegno Jack Warner, ex vicepresidente della Federazione internazionale, fu poi travolto dallo scandalo e, in seguito all’apertura di un procedimento nei suoi confronti, decise di dimettersi. Nell’accogliere il ricorso di Bin Hammam contro la radiazione decisa dallo stesso Comitato Etico della Fifa nell’estate del 2011, Facendo riferimento alla riforma del Comitato etico avviata dalla Fifa, il Tas conclude che qualora dovessero emergere nuove prove il caso potrà essere riaperto.