RASSEGNA STAMPA – CORRIERE DELLA SERA – (Monica Colombo) – Ha sempre deciso lui quando e dove andare. Ora si dice tradito e preso in giro: “Che motivo c’era di promettermi il 10?”…
Infuriato, teso, inacidito. Chi ha avuto il piacere di incrociare di persona o telefonicamente Zlatan Ibrahimovic negli ultimi giorni si è trovato di fronte una persona delusa, tradita, arrabbiata, in preda a quel mix di emozioni che si provano quando si viene scaricati senza mezzi termini.
Il centravanti svedese, che fra oggi e domani potrebbe firmare il contratto che lo legherà al Paris Saint Germain per i prossimi tre anni, non si capacita dell’inedito status da indesiderato. Un’onta per lui che in ogni tappa della carriera ha sempre deciso quando e come interrompere la relazione con il club. Zlatan non è abituato a non decidere del suo futuro in totale autonomia. Così, nonostante un mese e mezzo fa avesse puntato l’indice sui problemi economici del Milan, l’attaccante non aveva intenzione di lasciare Milanello.
Per una volta avrebbe assecondato con maggior convinzione le esigenze dei familiari piuttosto che i desiderata di Raiola.
Non era nei programmi di Ibra un trasloco, sebbene a metà maggio avesse già drizzato le antenne quando, in seguito alla cena ad Arcore di Adriano Galliani e di Massimiliano Allegri, le solite chiacchierone fonti parlamentari fecero trapelare che l’allenatore livornese aveva chiesto a Silvio Berlusconi la cessione dell’attaccante svedese.
Il Milan si precipitò a smentire il contenuto del dispaccio Ansa, provocando adesso ancor più ira nel giocatore che si sente preso in giro. Ma non solo. Agli intimi avrebbe confidato la delusione di essere stato raggirato anche con la promessa della maglia numero 10. “L’ho promessa a Zlatan dall’agosto del 2010″, raccontò a inizio giugno Adriano Galliani. “Che bisogno c’era di tirar fuori quella storia?”, si chiede oggi incredulo Zlatan.
“Domani (cioè oggi, ndr) sarà un giorno importante per il Psg”, ha annunciato Leonardo all’uscita del Parco dei Principi dopo aver mantenuto per tutto il pomeriggio i colloqui telefonici con Mino Raiola. Oggi il procuratore dell’attaccante sarà a Parigi per limare gli ultimi dettagli del contratto legati alla diversa fiscalità e soprattutto alla commissione da versare allo stesso agente. Se tutto sarà definito, mercoledì Ibrahimovic sbarcherà nella Ville Lumière per le visite mediche e la presentazione ufficiale.
Lo svedese è furioso per il trattamento riservatogli dalla società ma anche dall’allenatore. Di certo è una sconfitta anche per Allegri ammettere davanti al suo proprietario l’incapacità di gestire un campione pur ribelle come Zlatan, venduto per alleggerire il passivo ma anche per motivi disciplinari.