RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – (Fabio Perugia) – Dopo una dura settimana di ritiro Petkovic traccia un primo bilancio: “Lavoriamo bene ad Auronzo ma non chiamatemi sergente di ferro”…
Una settimana fa ha conosciuto i suoi ragazzi. A Formello, durante il raduno, fece capire da subito una cosa: si cambia registro. Poi, ad Auronzo di Cadore, è passato ai fatti. Nuovi metodi di allenamento, nuovo modulo, nuova attenzione al gruppo. Vladimir Petkovic lavora senza sosta per trasformare la Lazio. Ma non chiamatelo sergente di ferro. “Ho letto i giornali. Normalmente una persona così non dà interviste e non parla con nessuno. Avrete tempo per conoscermi, i giocatori lo stanno facendo”.
Mister Petkovic, come vanno i primi giorni di lavoro? “Abbiamo molti obiettivi, voglio proseguire step by step. Mischio lavoro fisico a quello tecnico-tattico per stimolare la squadra in vari modi. Voglio aumentare di giorno in giorno ritmo e voglia di giocare a calcio. Alterniamo gli esercizi per controllare il carico di lavoro e in questa fase è andata abbastanza bene. I dati ci dicono ogni giorno come sta la squadra e il singolo giocatore. I numeri e il confronto con lo staff serve a confermare le mie sensazioni. Vedrete, con i miei principi, potremo giocare in qualsiasi maniera. Il modulo lo vedremo, sarà importante poter schierare i giocatori in diverse posizioni. Quello che sto facendo, adesso, è insegnare a pensare con o senza palla. Giocheremo in modo offensivo e servirà stabilità difensiva: ogni giocatore dovrà sapere come comportarsi e cosa farà il compagno. Coordinerò il gioco del gruppo con le abilità individuali. Da lunedì aumentiamo la potenza aerobica, ci concentreremo su tattica, tecnica e prevezione di infortuni”.
Qualità e aggressività sono le parole che utilizza di più. “Sì, ma non parlo solo di qualità tecniche, ma anche tattiche e di gestione delle forze con i compagni. La Lazio deve essere aggressiva, alta e compatta. Mentre nella fase difensiva voglio una squadra più vicina all’uomo”.
Hernanes giocherà più centrocampista che trequartista? “I giocatori non devono vedere la posizione in cui giocano in questi primi giorni perché sto provando. Devo conoscere come poter sfruttare i miei uomoni perché in campionato non avrò tempo per sperimentare”.
Che idea si è fatto di Zarate? “Per me è importante il gruppo ed è importante che Zarate ne faccia parte. Voglio vederlo, per ora tutti, anche lui, stanno lavorando bene”.
È contento dell’attuale rosa o manca qualcosa? “È presto, abbiamo tempo anche se è vero che dobbiamo correggere qualcosa. Per ora sono contento dei giocatori che ho. Tutti i giorni parlo con lo staff di quello che si potrebbe fare meglio”.
Che effetto le fanno i tifosi? “È bellissimo, sapevo che la Lazio è una grande società e qui c’è un calore straordinario. Ogni giorno cerchiamo di stare con loro, sono molto grato del supporto che ci danno. Se lavoriamo bene avranno grandi soddisfazioni”.
Lulic come l’ha trovato? “Ha fatto una buona stagione, ma sono convinto che può fare un salto di qualità. Diventerà un giocatore ancora più importante per questa squadra. Sarà il jolly”.
Matuzalem non c’è. Dispiaciuto? “Matuzalem sarebbe stato importante come gli altri. Mi è dispiaciuto che non sia venuto con noi in ritiro. Tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile e quello che è successo va oltre le mie competenze”.
Come ha trovato Mauri? “Ho parlato con lui, ma non c’era da dire molto. Nessun dubbio per il suo futuro”.
Le piace Balzaretti? “Balzaretti è un giocatore valido, può giocare bene in entrambre le corsie laterali, e si è confermato come uno dei migliori in nazionale“.