JUVE. AGNELLI sfida totale: «CONTE è il nostro tecnico, non c’è piano alternativo»

CORRIERE DELLO SPORT- «Sono sereno, finalmente sarà sentito a Roma da Palazzi e così potrà chiarire la situazione»

 

(getty images)

 

Il Presidente bianconero, in un’intervista al Corriere dello Sport, parla delle nuove maglie senza stelle, di Antonio Conte e del mercato. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni: Presidente Andrea Agnelli, perché le nuove maglie senza stelle? :«Le abbiamo tolte perché non riconosciamo l’aritmetica della Federazione. La Juve, nel 2006, ha rispettato le decisioni della giustizia sportiva, poi però sono emersi fatti nuovi: il consiglio federale poteva mettere un reset ma ha deciso di non decidere, così sono partiti i nostri ricorsi. La Figc si ferma a 28 scudetti, saltandone due, noi arriviamo a 30 perché il campo dice sempre la verità: da qui la scritta sulle maglie, ringrazio Nike a cui abbiamo chiesto uno sforzo doppio» […] Filippo Carobbio, ex calciatore del Siena, coinvolge Antonio Conte… «Il nostro mister è finito più volte in prima pagina senza aver avuto la possibilità di far sentire la sua voce: venerdì, finalmente, sarà a Roma, convocato da Palazzi. Conosco i suoi valori e la sua personalità, da quando si alza a quando va a dormire pensa solo alla vittoria e poi continua a sognarla. Sono sereno: Conte avrà l’opportunità di chiarire la sua posizione, tornando ad allenare traquillamente la Juve dal giorno dopo a Chatillon. Non esiste alcun piano B in caso di squalifica». […] Avete vinto, per adesso, anche lo scudetto del mercato: dobbiamo aspettarci ancora un top player? : «Ci stiamo comportando coerentemente rispetto a quelle che erano le esigenze della squadra. Valuteremo strada facendo. Aspetto di sentire che con la squadra che abbiamo usciremo subito dalla Champions League…» Chiusura sulla Lega… «Mi dà fastidio sentir dire che in Lega non succede niente. Ci sono stati momenti di attrito e di difficoltà ma negli ultimi sei mesi si sta facendo un lavoro serio. Auspico che entro agosto venga risolta la questione della governance e dei diritti tv, così ci porremo come interlocutore credibile. Poi potremo pensare alle altre questioni come le leggi sulla tutela dei marchi e sugli impianti sportivi, il numero di squadre professionistiche in accordo con le altre Leghe e la revisione del codice di giustizia sportiva».

Gestione cookie