Le parole dello svizzero fresco vincitore del suo settimo torneo di Wimbledon…
Ieri, sull’erba dell’All England Club, ha conquistato il settimo titolo, eguagliando il bottino di Pete Sampras e William Renshaw. ‘King Roger’ può vantare 17 successi negli appuntamenti dello Slam: il record assoluto viene ulteriormente ritoccato. “Non mi sento il più grande di tutti i tempi – dice lo svizzero alla Bbc – Non mi sento migliore rispetto a tutti gli altri, i campioni del passato hanno aperto la strada per noi. Hanno indicato la via che noi abbiamo seguito, ci hanno ispirato e ci hanno spinto ad inseguire nuovi record. È impossibile, poi, paragonare epoche differenti. In passato, si pensava solo a giocare a tennis. Adesso la situazione è cambiata in maniera profonda, la stampa ci dice in continuazione ‘dovresti vincere questo per essere considerato il più grande di tutti i tempi”, osserva ancora, “So quanto sono stato vicino al vertice nelle ultime stagioni, ma qualcuno evidentemente non se n’è accorto. Ho sempre avuto fiducia nelle mie qualità e questo mi ha permesso di tornare a vincere qui“.
Lo svizzero parla della partita di ieri: “Dovevo solo credere che la situazione prima o poi sarebbe cambiata. Adesso sto giocando a livelli altissimi, ai migliori livelli della mia carriera». Il successo in finale contro Andy Murray «mi ha regalato un senso di sollievo. È andata via tutta la pressione che mi era arrivata addosso dopo la dura sconfitta un anno fa nei quarti (contro Jo-Wilfried Tsonga, ndr). Sì, nelle ultime due stagioni ho vissuto qualche momento davvero difficile. Credo davvero che Murray riuscirà a vincere negli Slam. E non solo un titolo -dice-. Lavora sodo, è un professionista esemplare: gli auguro il meglio, davvero. Finora, nelle finali le cose non sono andate come avrebbe voluto. Ma ha fatto di sicuro un altro passo verso un titolo dello Slam”.