LA GAZZETTA SPORTIVA (A.Pugliese) – E’ sempre il solito Zdenek Zeman. Come sempre schietto, ironico e diretto. Il boemo, ieri, in conferenza stampa ha dato spettacolo. «Dite tutti che stiamo faticando tanto, ma per me queste sono sciocchezze, è come se stessimo facendo delle lunghe passeggiate nei boschi. E poi fossimo stati alla Valtur sarebbe stato diverso, ma noi qui siamo per lavorare». Qual è l’obiettivo principale della Roma? Semplice, far divertire e possibilmente vincere: «L’obiettivo è questo, giocare con gli altri e fare risultato, che si tratti di Juve, Milan o Pescara — dice l’allenatore giallorosso —. Il campionato inizia con zero punti e zero gol fatti per tutti». La Juve rimane sempre la nemica numero uno: «Gli scudetti dei bianconeri? Sono tanti quanti quelli assegnati. Poi se leggo qualche dichiarazione o qualche libro, credo che anche 28 siano troppi». A chi lo ha definito un parafulmine, un uomo capace di nascondere le «magagne» societarie e la mancanza di investimenti sul mercato, Zeman risponde così: «Non mi sento uno scudo spaziale, ma semplicemente un allenatore. Sono qui per migliorare la squadra e se ci saranno delle responsabilità, me le prenderò senza problemi». Capitolo mercato. Si parte dalla definizione di Top Player: «Quest’anno si è inventato questo termine per i giocatori che costano tanto — ribatte Zeman —. Il problema non è il prezzo di un giocatore, ma quanto può dare. Il top player è quello che può fare la differenza in campo e non è detto che sia colui che costa 20 milioni più di qualcun altro». Inevitavile parlare del numero 10 giallorosso: «Totti è sempre Totti, magari fisicamente non sarà più quello di una volta, ma questo è normale. Dove lo utilizzerò? Dove può servire di più alla squadra».