RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Mirko Graziano) – Ieri la firma: “Conte è un duro? Ho sempre amato lavorare sodo, così si soffre molto meno in gara”…
Nero su bianco. Lucimar Ferreira da Silva, detto Lucio, ha ufficialmente aperto ieri quello che probabilmente sarà l’ultimo capitolo della sua splendida carriera. Un vincente, che approda alla Juventus dopo aver vestito altre due maglie di prestigio mondiale, quelle del Bayern Monaco e dell’Inter. Campione del mondo col Brasile nel 2002, scudetti e coppe nazionali a raffica in Germania, infine soprattutto Champions e Mondiale per club in nerazzurro. La Milano nerazzurra gli ha regalato i trofei internazionali più prestigiosi a livello di club, “e il passato è lì, è la storia”, dice a Juve Channel. Però, “ora sono importanti solo presente e futuro, quindi la Juventus, con la quale conto di vincere ancora molto”. Certo, saranno bordate di fischi al primo incrocio con l’Inter, ma Lucio è un professionista, e una volta capito di non rientrare più nei piani del nuovo corso nerazzurro, si è guardato attorno in cerca del meglio possibile. “Io voglio continuare a vincere, e la Juve mi dà questa opportunità. Arrivo in uno dei club più grandi del mondo e prometto il massimo impegno. Darò tutto me stesso, a livello fisico e di esperienza, per tenere in alto la Juve. Conte è un duro? La mia filosofia è semplice: lavora sodo in allenamento e soffri meno in partita”. Il nuovo stadio: “Un’arma in più”.
Visite e firma. Ieri, giornata torinese di visite mediche, poi, il trasferimento in sede, dove Lucio ha firmato un biennale da oltre tre milioni a stagione, bonus compresi (la base è di circa 2,5 milioni all’anno). A metà agosto, subito Supercoppa italiana. Da titolare. A maggior ragione con Chiellini quasi certamente out.