GAZZETTA DELLO SPORT – “L’Europeo è una cosa seria, le gare vanno vinte quando si deve”. E Pirlo: “Stavolta abbiamo sfiorato la perfezione”…
Gigi li ha spenti sul nascere con un paio di voli alla Superman, Andrea li ha portati a scuola per tutta la partita. Buffon e Pirlo. I Capitani. Loro la Germania l’avevano ‘sculacciata’ anche sei anni fa, a Dortmund, allora come oggi i migliori in campo. Generazione di fenomeni! E che Dio ce li conservi ancora a lungo. Di più, loro due, De Rossi e Barzagli domenica a Kiev proveranno a entrare nella leggenda. Dove li attende Dino Zoff, l’unico azzurro capace di vincere in carriera Mondiale (1982) ed Europeo (1968).
Da Pallone d’oro. Altro che Cristiano Ronaldo. L’uomo di questo Europeo, finora, è Andrea Pirlo. Espressione un po’ così, fisico un po’ così, piedi e testa da genio assoluto. Patrimonio nazionale. E se porta a casa il trofeo, solo una ‘truffa’ può togliergli il Pallone d’Oro. Che arriverebbe al termine di una stagione nella quale non si ricordano sbavature, ma solo lezioni di gioco, stile e tattica. Fra Juventus e Nazionale, Andrea è il giocatore con più minuti nelle gambe. In Polonia e Ucraina le ha giocate tutte, mai sostituito. Eppure, alla fine, nella tonnara scatenata dai tedeschi era ancora il più lucido di tutti, anche in copertura all’occorrenza. Fantastico! Come i suoi scudieri, Marchisio e De Rossi su tutti. Questo centrocampo vale quello della Spagna, e fra poche ore ci sarà la resa dei conti. “Sapevo che avremmo vinto”, dice Pirlo con in mano il premio del migliore in campo. “Grazie per questo riconoscimento — continua —, ma va condiviso con tutti i compagni. L’Italia è una grande squadra, e oggi ha sfiorato la perfezione contro una nazionale eccezionale, perché battere questa Germania non è impresa da poco. Ma, ripeto, io lo sapevo che eravamo venuti qui per vincere l’Europeo. Ma adesso la testa va alla Spagna. Voglio una grandissima finale”.
Gigi ruggisce. “Alla fine ero arrabbiato — tuona Buffon —, perché qua si sta giocando per qualcosa di unico e di troppo prestigioso. Per la partita che abbiamo fatto non è giusto soffrire negli ultimi 5 minuti e scherzare col fuoco. Se avessimo preso il 2-2, sarebbe finita 10-2 per loro. L’Europeo è una cosa non seria, di più. Le partite vanno vinte quando si deve, in maniera agevole e facile. Non faccio valutazioni in base a vittorie o sconfitte, ma certi atteggiamenti vanno migliorati. Com’è giusto che sia, i vecchietti devono rompere le scatole in certe situazioni”.
I guerrieri. E Marchisio: “Pirlo è da Pallone d’Oro. Unico. Gigi è impressionante per quanta sicurezza sa darci. Ora la finale più difficile, contro i campioni di tutto — continua l’inesauribile centrocampista della Juventus —. Ma qui abbiamo dimostrato di essere alla loro altezza”. La dedica: “Questa vittoria mi emoziona tantissimo anche per i tifosi, spero che i nostri gol possano dare più fiducia anche a loro per il periodo di crisi del nostro Paese”. Arriva De Rossi: “Vittoria storica! E’ andata, ci tenevo ad arrivare in fondo. Il problema al nervo sciatico c’è, ma ora stringo i denti. La Germania è grande, ma noi nel momento che conta diamo sempre la risposta giusta. Dopo il 2-0 bastava vedere le loro facce per capire chi avrebbe vinto”. Chiude Montolivo: “L’Italia in piazza ci mette i brividi”.