RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Luigi Garlando) – Dominata l’Inghilterra, colpiti due pali e ai rigori arriva la vittoria (4-2). Giovedì semifinale coi tedeschi…
Siamo sicuri, è stato il cucchiaio di Pirlo a seppellirli. Gli inglesi erano in vantaggio di un rigore per l’errore di Montolivo e Andrea, freddo come una granita, gli ha accarezzato in rete quella meraviglia. Lì hanno capito definitivamente che non potevano portare a casa la partita, perché troppa è stata la differenza di qualità tra noi e loro. E il dio del pallone a volte esige giustizia con intransigenza. Li abbiamo schiacciati in trappola come topi, li abbiamo presi a pallate per 120 minuti. Non potevamo perdere ai rigori. Infatti Young ha beccato la traversa, Buffon ha parato Cole e Diamanti ha imbucato la vittoria. E, come nel 2006, c’è una Germania che ci aspetta in semifinale. Ci andremo senza Maggio (squalificato), con Abate e De Rossi acciaccati. Ma siamo tra le prime quattro d‘Europa, ragazzi, noi che due anni fa ci vergognavamo in Sudafrica.
Bye bye Gerrard. Ma il bello è come abbiamo battuto l’Inghilterra che ha provato a fare il Chelsea e ora ha altri rigori da maledire. Abbiamo dominato a centrocampo, che è il salotto buono del calcio, dove le squadre mostrano la loro educazione. Pirlo sovrano, De Rossi si è ingoiato Gerrard, bravissimo anche Montolivo. Uno spettacolo vedere recuperare tante palle nella loro metà campo. Sempre avanti. Rooney ci ha fatto il solletico, Bonucci ha giocato la partita delle vita. Hanno brillato di meno gli uomini copertina, Cassano e Balotelli, per questo non abbiamo chiuso prima, ma anche loro hanno dato l’anima e cresceranno. Non è notte da bocciature.
Fasce. Il primo tempo è nostro, ma come contro Spagna e Croazia, pieno di rimpianti. Ancora una volta non tornano i conti tra quanto creiamo e quanto concretizziamo e ancora una volta il meglio capita a Balotelli: due occasioni sfruttate male. Il meraviglioso palo di De Rossi è sfiga pura. Gli inglesi faticano di più ad avvicinare Buffon, ma il paio di volte che lo fanno trasmettono una spaventosa sensazione di concretezza a noi sconosciuta. Partiamo bene, con sicurezza. Il gran sinistro al volo di De Rossi, dopo tre minuti, era pronto a entrare nella storia passando per la porta, ma sbatte sul palo interno. Si apre però una falla a sinistra. Da lì parte la palla che Johnson arpiona costringendo Buffon al miracolo (5′). Su quel binario lo stesso Johnson si sovrappone a Milner e Balzaretti balla più di sua moglie Eleonora. I lanci di Gerrard allargano il campo anche a sinistra. Temevamo la loro tirannia sulle fasce: eccoci.
Mario. Ma è un’impressione, poi De Rossi fa pronto soccorso a sinistra, Pirlo e i suoi portaborse riportano il palleggio a centrocampo e verso il 20′ il pallino torna in mano nostra. All’ora del tè avremo il 60% di possesso. Ma possedere non basta, bisogna segnare. I movimenti tra le linee di un Cassano atleticamente affannato fruttano poco. Sulla prima parabola di Pirlo, Balotelli ritarda il pallonetto ad Hart, fuori dai pali (25′), sulla seconda di Montolivo va in sforbicia centrale (32′). Gli errori innervosiscono Mario che si becca furiosamente con De Rossi, ma è più solido e presente che nei match precedenti, gli avversari lo sentono.
Ave, Cesare. Anche la ripresa promette bene. Abate ha lasciato la timidezza in spogliatoio e spinge bene. L’Inghilterra sceglie ancora di attendere e ripartire. In 7 minuti tiriamo quattro volte, tre volte nella stessa azione: De Rossi, Balotelli, Montolivo. E sono tutte e quattro palle-gol. Prandelli finalmente richiama Cassano (33′) per Diamanti ed è costretto a rinunciare all’ottimo De Rossi (Nocerino), infortunato. Gli acciacchi di Abate impongono anche il terzo cambio (Maggio) prima dei supplementari: non bene. Ma ci conforta un dato: il gioco, splendido per 93′. Lo ripetiamo nel primo supplementare, condito da un paletto di Diamanti, e nel secondo elettrizzato dal gol di Nocerino: fuorigioco. Poi i rigori della gloria: il primo di Mario all’amico Hart, il cucchiaio sterminatore di Pirlo e la sentenza del dio del pallone. Aver ridotto i maestri inglesi al 35% di possesso palla è una svolta storica. Nessuno ha vinto più di Prandelli nella notte di Kiev, anche con i suoi ragazzi che alla fine vanno ad abbracciare gli avversari. Eleganti con e senza palla. Due anni per crescere ancora, inserire giovani e sfidare il mondo in Brasile.