Anche se la notizia era nel’area il dispiacere per un altro campione che non lascia solo il Milan, ma anche il calcio italiano è forte: Clarence Seedorf, infatti, dopo ben dieci anni lascia il Milan in cui ha vinto tutto ha deciso di lasciare i rossoneri, anche se non si tratta di un addio al calcio visto che l’olandese dovrebbe proseguire la sua carriera in Inghilterra, ma non ha ovviamente dimenticato di salutare chi gli ha dato tanto ed è per questo che la sua ultima conferenza da milanista l’ha voluta fare nella sala delle Coppe di via Turati. Anche l’amministratore delegato Adriano Galliani ha quindi voluto essere presente in questo momento a dimostrazione che il legame con il club non si scioglierà facilmente e l’importanza che Seedorf ha avuto nelle vittorie del Milan la si intuisce proprio dalle parole che il dirigente ha per lui: “Di lui ci mancherà tutto, perché è un fuoriclasse. E’ un momento complicato, mai se n’erano andati 5-6 top player insieme. Mi venivano le lacrime pensando che della squadra che ha vinto la Champions 2007 è rimasto solo Ambrosini”.
La giornata di ieri però Clarence, che è sempre stato pur con il suo grande talento un giocatore che ha diviso il pubblico milanista, l’ha voluta dedicare solo ai colori rossoneri ed è per questo che ancora si sa poco di quale potrà essere il suo futuro: “Lo saprete tra qualche giorno. Mi sono preso un po’ di tempo per pensarci. Sono contento perché ho più richieste ora a 36 anni che a 26 e questo mi ha fatto capire che devo continuare a giocare perché sto bene. Voglio andare avanti almeno per altri due anni. Ho parlato a lungo con Capello: era stato lui a convincermi ad accettare il Milan 10 anni fa”.
Il futuro della squadra di Allegri con la partenza di diversi senatori che sono stati protagonisti delle ultime vittorie sembra essere quindi piuttosto incerto, ma Seedorf è sicuro che si potrà comunque rimanere competitivi: “Lascio una società che sta lottando per restare competitiva, con tutte le difficoltà del momento economico. Ci vorrà tempo per ritrovare una squadra come quella di 5 anni fa, le generazioni cambiano ma il Milan resta competitivo e il suo dna sarà da supporto per mantenersi ad alti livelli. Ovviamente sarà diverso, ma se abbiamo fatto un buon lavoro chi resta dovrà trasmettere i nostri insegnamenti. Se ne vanno giocatori che sono stati esemplari al Milan anche come comportamento, i nuovi dovranno fare tesoro: per vincere non basta il talento”. Non è però escluso che il legame con il Milan possa essere finito qui visto che rimane un grande rapporto con il presidente Berlusconi: “Sono stati 10 anni fantastici. Ho deciso qualche giorno fa, con Galliani e con la società c’è un rapporto tale che se avessi voluto avremmo potuto trovare un’intesa economica. Però era arrivato il momento di chiudere questo capitolo per continuare altrove. Magari un giorno tornerò da dirigente”.