NAZIONALE. DE ROSSI: “Sono qui per vincere l’Europeo”

Le parole del centrocampista azzurro in conferenza stampa…

 

 (getty images)

 “Chi può permettersi di fare una trasferta del genere in questo periodo storico? Spostarsi in massa come fanno gli inglesi e’ difficile. Anche quello incide. Contro gli inglesi si e’ in svantaggio numerico perche’ loro seguono la nazionale in massa da sempre, in qualsiasi parte del mondo. Sicuramente anche nella prossima saremo in “trasferta“. In campo pero’ fortunatamente saremo sempre 11 contro 11″. Lo ha detto in conferenza stampa Daniele De Rossi a proposito della scarsa affluenza dei tifosi azzurri sugli spalti dell’Europeo. “Appello? In Germaniaeravamo in tanti – ha aggiunto – ma perche’ c’erano molti emigranti. Erano tanti e sembrava sempre di giocare in casa. Noi speriamo di continuare a fare bene per dare un’altra iniezione di entusiasmo. Magari se passassimo potremmo anche avere più tifosi in semifinale”.

L’INGHILTERRA – “La storia dice che l’Italia si esalta contro i grandi avversari. Però al quarto di finale di un europeo chiunque affronti devi fare una prestazione notevole, perche’ siamo da tanto in ritiro e mancano tre passi per arrivare fino in fondo. Tre passi belli grandi che non sono facili da fare, ma il primo ostacolo l’abbiamo superato e ora chi e’ più bravo va avanti. Il calcio inglese? L’attrazione è reciproca, quello inglese e’ un calcio che mi piace mi molto. In questi anni ha superato calcio italiano come fascino e come talenti in forza. Ma resta solo un discorso che potrei fare anche per la Spagna. Un fascino di due campionati meravigliosi”.

IL RUOLO – “Mi fa piacere che giornali polacchi facciano complimenti, ma non lo so dove giocherò. Si dice sempre deciderà il mister, stavolta ci sono piu’ giorni per preparare la partita. Ci penserà Prandelli  non so in che ruolo ‘esploderò’”.

LA ROMA  – “Sono stato abbastanza chiaro a fine campionato. Per parlare di mercato c’e’ tempo. Adesso ho una manifestazione che mi interessa molto e voglio pensare a questa manifestazione con occhio, orecchio e cuore a Roma rivolto a mercato e alle situazioni societarie. Sono qui, ma Roma è sempre nella mia testa. Aspettiamo fiduciosi e speriamo bene, non e’ che ogni acquisto o mancato acquisto devo commentarlo come un opinionista. Quello che ho detto dopo Cesena-Roma lo penso tutt’ora”.

ZEMAN – “Quella di Zeman è una scelta che ha portato molto entusiasmo a Roma, influendo sulla passione che s’era non dico spenta, ma addormentata e credo che sara’ interessante conoscersi a vicenda. Non credo che mi troverò male con Zeman. Sul discorso tattico non mi esprimo, è lui l’allenatore e decidera’ se farmi giocare in attacco o in porta. Non lo conosco personalmente, non ci ho mai lavorato, come con gli altri allenatori che erano in lizza, escluso Vincenzo (Montella ndr.) a cui faccio gli auguri e che reputo un grande allenatore. Zeman mi incuriosisce tanto, sia come persona che come allenatore. Non ci ho mai lavorato prima. L’ho sentito pochi giorni fa, attraverso Tempestilli, per la prima volta, abbiamo parlato 5 minuti”.

CAPELLO –  “Capello e’ il tecnico che piu’ mi ha aiutato nella mia carriera, mi ha preso dagli allievi e mi ha lasciato nell’Under 21 pronto per la nazionale A. Lui e’ un valore aggiunto su qualsiasi panchina, senza riferimento all’attuale allenatore che e’ bravissimo”.

LA LOTTERIA DEI RIGORI – “Italia e Inghilterra male ai rigori? Non so, non ci avevo mai fatto caso. Quando si arriva ai rigori si e’ sempre stanchi. Non si passa il turno per caso, però, è una qualità legata alla freddezza. E’ una qualita’ anche quella ma non stiamo preparando la partita per andare ai rigori. Prepariamo la partita per fare un gol in piu’ dell‘Inghilterra. Se ci dovessimo arrivare provero’ a tirarlo come ai mondiali e non come all’europeo. Non avevamo una preferenza Reale tra Inghilterra e Francia. Normale che se avessimo potuto scegliere avremmo optato per l’Ucraina. Non siamo contenti di avere trovato Inghilterra e non lo saremmo stati nemmeno se avessimo trovato la Francia. I vecchi record non contano mai”.

PIRLO – “L’incompatibilità con Pirlo viene fuori quando le cose non vanno benissimo. L’mportanza di Pirlo sta nella sua carriera, nell’analisi di queste tre gare che abbiamo fatto. E’ un calciatore meraviglioso, decisivo in tutte le squadre in cui gioca e lo e’ stato anche in questo Europeo. Anche contro l’Irlanda si e’ detto che non e’ stato decisivo ma i gol sono stati fatti grazie ai suoi calci d’angolo o alle sue giocate”.

BALOTELLI –  “Non mi sembra che Balotelli sia un corpo estraneo al gruppo. Puo’ essere meno partecipe a volte, ma puo’ valere per lui e per gli altri che stanno in panchina che ci si senta meno coinvolti. Ma lo vedo molto tranquillo. Intervenire no, non posso farlo. C’e’ un allenatore che deve fare certe cose. Io sono qui per vincere gli Europei, Mario inizia a diventare grandicello. A 21-22 anni inizia ad essere un ometto. Sa che deve prendersi le sue responsabilita’. Se fossi in lui vorrei essere trattato come tutti gli altri. Non vorrei un trattamento di riguardo. Io all’eta’ sua feci il mondiale e nessuno ha avuto un occhio di riguardo quando ho dato quella gomitata. Sono cose che ti formano e ti rinforzano il carattere”.

L’IDOLO GERRARD -”L’Inghilterra purtroppo l’ho vista poco, ma non c’e’ bisogno di guardarla. Steven Gerrard per me che sono centrocampista è il mio idolo da sempre e tra l’altro è sulla cresta dell’onda da oltre dieci anni, non si puo’ non ammirarlo. Pero’ c’e’ anche altro e con l’impronta italiana che hanno, visto che la squadra e’ stata costruita da un allenatore italiano, staranno senz’altro molto attenti”.

LA DETENZIONE DELLA TYMOSENKO – “Ne abbiamo parlato un po’ prima degli Europei di questa situazione e di imbarazzo che c’era a lievello europeo per la politica ucraina. Per noi non è facile giudicare, sono equilibri molto sottili. Bisognerebbe sapere tutti i dettagli e io non li so. Noi ci limitiamo a giocare non siamo noi che possiamo risolvere questa situazione”.

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