L’ex ct della nazionale Arrigo Sacchi parla di nazionale, giocatori fuori dalle righe e… di Zeman
CHI DI “BISCOTTO” FERISCE…- «Il calcio, purtroppo, va a finire come il nostro Paese. Siamo stati noi i primi a parlare di “biscotto”, abbiamo fatto un’altra figuraccia e poi, tra parentesi, biscotto non c’è stato. Chi è ladro pensa che tutti siano ladri, sai?». Così, Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e della nazionale italiana esprime il suo disappunto per la “dietrologia” tutta italiana che ha preceduto Italia- Irlanda. In un’intervista di Chiambrettopoli del mercoledì su Rai Radio2, Sacchi parla a tutto campo di Europei e Nazionale.
SUL GIOCO AZZURRO– Sul gioco espresso finora dagli azzurri dice: «Per adesso abbiamo vinto, a tratti anche fatto buone cose, ma non riusciamo a dare continuità a quel che facciamo. Credo che questa vittoria sia propedeutica per un futuro migliore. Era troppo tempo che la squadra non vinceva, le vittorie ti danno autostima, convinzione e risulta tutto più facile. Invece in questo momento, alla Nazionale italiana, risultava tutto più difficile».
SU BALOTELLI E CASSANO– Nella sua nazionale Sacchi avrebbe preso due giocatori come Cassano e Balotelli? «Ho sempre pensato che il calcio nasca dalla mente… Non lo so, non li ho mai avuti. Ho cercato sempre di prendere giocatori sensibili». Il pronostico di Sacchi per questo Europeo sembra a senso unico: «La Spagna è una squadra, le altre lo sono nello spirito, ma non nel gioco». Infine alla domanda se vedrebbe bene uno come Zdenek Zeman ct azzurro risponde: «Potrebbe, è uno dei pochi allenatori che ha la personalità».