Il centrocampista della Juve Claudio Marchisio parla della delicata sfida azzurra di stasera e dichiara di essere favorevole alle unioni omosessuali
Claudio MARCHISIO, centrocampista della Juventus e della Nazionale, in un’intervista al mensile L’Uomo Vogue ha parlato di tutto: dalla nazionale alla sfida di stasera, fino ad arrivare ad esporre il suo punto di vista sulle unioni omosessuali.
SULL’IRLANDA– Le prime parole d’obbligo sono per la squadra guidata da Giovanni Trapattoni, veterano del calcio e ct della nazionale irlandese. «L’Irlanda del Trap è una brutta cliente, è già riuscita a metterci in difficoltà. Non diamoci obiettivi minimi. Potrò dirmi soddisfatto soltanto se arriveremo in finale. In quanto ai favoriti, con i detentori iberici indicherei i tedeschi».
SUL GRUPPO AZZURRO– Il centrocampista ventisettenne ha poi fatto riferimento a quello che potrebbe essere l’elemento di forza della nazionale italiana, il giusto mix di giovani e veterani: «Prandelli ha puntato forte sui giovani senza rinunciare a qualche esperto puntello. Ci sono persino ragazzi come Ogbonna, che arriva dalla B, o come Borini, da poco alla Roma. Un torneo lungo come questo ha molte incognite e, proprio come a un Mondiale, sarà da subito difficile». Parole di affetto, infine, per il compagno di squadra Mario BALOTELLI: «Talvolta lui commette ingenuità, quasi dà l’impressione di non aver tanta voglia di diventare adulto. Nessuno però scrive mai che è, prima di tutto e per davvero, una persona buona. Ma noi lo sappiamo».
SUI MATRIMONI GAY– Avevano fatto scalpore le parole un po’ avventate di Antonio Cassano sulla faccenda dei gay. Ha idee diverse Marchisio, che a domanda risponde: «Personalmente, sono d’accordo sui matrimoni tra persone dello stesso sesso», continua Claudio Marchisio nella sua intervista al mensile L’Uomo Vogue. «Il nostro ambiente, in effetti, sull’argomento è un po’ ingessato. Se uno esce dal posto di lavoro per mano al proprio compagno per fortuna non fa più scalpore; all’uscita da un campo di allenamento, invece, la scena non si può immaginare. E non è giusto. Sull’adozione dei figli, invece, istintivamente trovo più indicate le figure tradizionali di un uomo e di una donna. Provo a pensare all’equilibrio necessario ai ragazzi, ma è un tema complicato. Non è che si possa sostenere che una coppia eterosessuale sia per forza in grado di dare più amore a un bambino».