LA GAZZETTA DELLO SPORT (A.Pugliese) – La vera rivoluzione culturale, si sa, con Zeman nasce sul campo…
Zdenek Zeman vuole subito rompere con il recente passato. Altro che continuità: lui si sente differente da Luis Enrique. Come sottolinea l’articolo de ‘La Gazzetta dello Sport‘, il tecnico boemo non fa nulla per nascondere le divergenze di vedute rispetto al predecessore asturiano. Durante l’intervista rilasciata ai microfoni di Roma Channel, Zeman attacca: «Nel mio calcio cerco di eliminare le cose inutili — ha detto ieri — Il passaggio orizzontale, se non c’è nessun avversario che ti copre, è inutile, è solo prestarsi la palla». E poi ancora: «Facendo tanto possesso si dà tempo agli avversari di sistemarsi in difesa e con un avversario chiuso è più difficile rispetto ad una difesa non preparata. La differenza tra il mio calcio e il suo è tutta lì, io sono più veloce». Zeman si pone un obiettivo su tutti: «Ora spero di regalare alla gente quello che non gli ho dato nei miei primi due anni — dice — Qui ci sono tanti giocatori di talento, speriamo di sfruttarli per ottenere risultati». In un mercato che porterà almeno 4 pedine (2-3 difensori, un centrocampista e se ci fosse la possibilità, uno davanti tra Destro ed Insigne) il talento più grande è però sempre Francesco Totti. «Resta il giocatore più forte che ho allenato — continua il boemo — Io l’ho avuto che era un bambino, faceva il militare. Poi ha cambiato ruolo, diventando centravanti e cominciando a prendere tanti falli». Il boemo è tornato anche sul ruolo di De Rossi: «De Rossi per me non è un regista alla Pirlo, ma è un centromediano che può dare equilibrio alla squadra. Poi, che possa giocare in tutti e tre i ruoli del centrocampo è un altro discorso». La cosa certa è che con Zeman, la Roma tornerà a lavorare sodo: «Non capisco perché la mia preparazione viene definita massacrante. Sarà che vengo da degli sport dove ci si allena il doppio e il triplo e non è mai morto nessuno. Io il fondo non ho mai smesso di farlo, è la base di una preparazione. Le doppie sedute? Torneranno anche quelle, se si vuole migliorare bisogna lavorare. E anche i ritiri, alla Roma è utile farli».