IL CORRIERE DELLO SPORT. (D. Latagliata) Il direttore commerciale Calvo: «Sulle maglie andrà la scritta “30 sul campo”». Che non piace alla gente…
La scelta juventina farà discutere. La società bianconera ha deciso di mettere sulle maglie la scritta “30 sul campo” com espiegato ieri dal direttore commerciale Calvo ai microfoni di Sky Sport: « Questo è stato uno scudetto speciale che, come ha detto il nostro presidente, ci ha permesso di tornare dall’Inferno al Paradiso. Abbiamo assistito per settimane a un dibattito sull’opportunità o meno di esporre la terza stella. Hanno parlato tutti, tranne la Juventus. Noi ci siamo sottratti consapevolmente a questo dibattito, ritenendo che solo la società e i nostri tifosi possano definire la nostra identità e quindi la nostra maglia. E’ per questo motivo che abbiamo deciso di non esporre alcuna stella: il presidente Agnelli ha sottoposto al Consiglio di Amministrazione la proposta di variare il logo della società, che così esporrà sotto il tradizionale ovale la scritta ’30 sul campo’. La scritta sarà graficamente equilibrata e proporzionata alla dimensione del logo ». […] In realtà non tutti paiono averla presa bene. Come riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”, la sorpresa annunciata dallo stesso Agnelli appena dopo essersi laureato campione d’Italia era stata interpretata come un « avanti con la terza stella, contro tutto e contro tutti ». Così, su vecchiasignora.com, il 52% dei primi mille votanti il sondaggio relativo alla questione si è detto in disaccordo con la società: loro avrebbero voluto la terza stella e basta. Così come l’avrebbe voluta il 49% del migliaio che ha invece espresso il proprio parere su juworld.net, altro sito molto frequentato da chi ha la Juve nel cuore. Tifoseria spaccata, insomma: che sia un dettaglio o no, però, così è e così sarà dal momento che certamente la società non cambierà idea. Per di più, un passo del genere è stato senza dubbio ponderato a lungo da parte di Andrea Agnelli, da più parti indicato come prossimo consigliere federale e quindi per certi versi obbligato a non mettersi troppo di traverso rispetto alla carica che ricoprirà. .