Il numero uno della Roja parla alla vigilia degli Europei in Polonia e Ucraina…
Iker Casillas, portiere della Spagna campione d’Europa e del mondo, fa scattare l’allarme in vista di Euro 2012. Le ‘furie rossè sbarcano in Polonia e Ucraina per difendere il titolo continentale conquistato 4 anni fa. Il numero uno lo fa sulle pagine del magazine tedesco Kicker, ecco le sue parole:
«Il nostro principale avversario siamo noi stessi. L’Europeo di quest’anno sarà difficile soprattutto perchè nel 2008 il nostro stile di gioco non era conosciuto. Ora tutto il mondo sa come giochiamo. Qualunque sia la strategia adottata dai nostri rivali, noi non potremo prescindere dal nostro stile di gioco. Vinceremo o affonderemo giocando alla nostra maniera. Le squadre avversarie corrono di più e forse si difendono meglio, ma il nostro principale avversario siamo noi stessi».
Il calcio spagnolo arriva all’appuntamento continentale dopo il trionfo dell’Atletico Madrid in Europa League e dopo il doppio flop di Barcellona e Real Madrid in Champions League. Le due corazzate sono state eliminate in semifinale ma Casillas ridimensiona i timori di una possibile «influenza negativa» dei risultati dei club sulla seleccion:
«L’unica conseguenza della mancata qualificazione alla finale di Champions è che ora vogliamo arrivare il più lontano possibile. Posso assicurare che nessuno ha voglia di perdere un’altra volta come nella semifinale di Champions e di rimanere nuovamente deluso».
Il portiere spagnolo parla del colelga del Bayern Monaco, Manuel Neuer, che nella finale di Champions League è andato a tirare un penalty nella lotteria dei rigori:
«A dirla tutta, comunque, non sono il più idoneo a tirare rigori. A questo ci pensano i giocatori in campo. Il mio compito è quello di parare».
Il capitano della seleccion chiude replicando a chi teme che lo spogliatoio della Nazionale possa essere diviso con i giocatori del Barcellona da una parte e quelli del Real Madrid dall’altra: «Siamo giocatori con grande esperienza e sappiamo distinguere le situazioni. Non diamo grande importanza a cose che non la meritano».