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CALCIOSCOMMESSE. La favola è finita. L’AlbinoLeffe e il -27 Così hanno distrutto la squadra-simpatia

GAZZETTA DELLO SPORT – Nel 2008 sfiorò la A, poi il tracollo fra partite vendute ed errori. Nel club bergamasco 13 giocatori coinvolti…

(getty images)

Se passerà la linea-Palazzi, l’AlbinoLeffe comincerà la stagione in Prima divisione da -27 in classifica. Ai bergamaschi era stato proposto di patteggiare 10 punti, ma il club ha rifiutato. Il perché lo ha spiegato uno degli avvocati, Luca Tettamanti: «Non è una scelta né scriteriata né presuntuosa. La società è vittima di ex tesserati infedeli». L’autodistruzione dell’AlbinoLeffe è cominciata quattro anni fa: 15 giugno 2008. Quella sera, pareggiando 1-1 a Lecce dopo aver perso 1-0 la finale di andata in casa, la squadra bergamasca vide sfumare la possibilità di salire in Serie A. […] Da allora c’è stato un lento, ma inevitabile declino. E oggi sappiamo che non di naturale estinzione si è trattato, ma di autodistruzione. L’AlbinoLeffe l’hanno sfasciato da dentro proprio coloro che avevano contribuito a creare il modello. Senza sottovalutare le colpe di un presidente appassionato (Gianfranco Andreoletti), le responsabilità maggiori sono da ascrivere ai giocatori, soprattutto quelli in questi giorni sotto processo. Anche qui c’è una diversa gradazione di colpe. Per esempio, Marco Cellini, l’ultima stagione a Modena, ha patteggiato 4 mesi per omessa denuncia: «Gervasoni mi aveva detto che se non ci fosse stato il consenso di tutti non se ne sarebbe fatto nulla», si è giustificato con Palazzi. Invece, Pisa-AlbinoLeffe fu la prima di una lunga serie di combine, che però non hanno mai visto coinvolto Cellini. Gervasoni e Carobbio, invece, con i loro amici slavi Gegic e Ilievski avevano messo in piedi un’organizzazione che non lasciava nulla al caso e che ha continuato a trafficare anche lontano da Bergamo. […]

Nell’inchiesta sono entrati altri ex AlbinoLeffe: Acerbis e Gritti (finiti in carcere), Joelson (ai domiciliari), Colacone (proposti 4 anni) e Iacopino (3 anni e 6 mesi di stop). Senza dimenticare che, agli atti, non mancano sospetti sulla stessa società. Ma se così fosse, dovremmo definitivamente smettere di credere alle favole.

Redazione Sportiva