L’ex Presidente della Figc Franco Carraro, in un intervento, chiarisce il suo punto di vista sulla vicenda degli scudetti bianconeri
Franco CARRARO, a margine di un intervento a “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, è stato chiaro: la Juventus quest’anno ha vinto il suo 28esimo scudetto e la lettera di complimenti inviata dal presidente della Fifa, Joseph Blatter, ha semplicemente sintetizzato la realtà:
GLI SCUDETTI DELLA JUVE– «Blatter non è stato perfido nella lettera di complimenti inviata alla Juve, ha detto semplicemente quella che è la verità, gli scudetti sono 28, punto e basta. Nel 2006 c’è stato un patteggiamento tra società e federazione, questo è quello che dicono le regole del mondo a cui apparteniamo, altrimenti possiamo dire tutto, anche che le partite durano 110 minuti e non 90. Non parliamo del passato ma del futuro».
SUI GOL FANTASMA– «Il gol non gol? Non riesco a capire perchè chi vede la partita da casa ha più possibilità di capire dell’arbitro in campo. Non capisco perchè l’arbitro non deve essere aiutato, per il resto decida l’arbitro. Se poi decidiamo di dare aiuto all’arbitro con i giudici di porta, meglio, ma se c’è una tecnologia che ci può dire, in tempo reale, a stabilire se la palla è entrata, non ne deve beneficiare solo chi sta a casa ma anche l’arbitro in campo».
SUI PATTEGGIAMENTI E SCOMMESSOPOLI- A Franco Carraro, ex presidente della Federcalcio, non sono piaciute le indiscrezioni sulla possibiltà che il Presidente Federale impugni le sentenze del processo sportivo sulle scommesse, in particolare dopo i patteggiamenti proposti dal procuratore federale e accettati dalla Commissione Disciplinare. «Sono nato in un paese dove c’è una netta distinzione tra il potere politico e quello giudiziario. Per analogia penso che la Federcalcio, che esercita il potere politico, non ha nulla a che vedere con la giustizia sportiva che deve essere autonoma. Non penso sia bello che il Presidente possa impugnare i giudizi, se non gli piacciono le norme le cambia.Gli organi di giustizia hanno applicato le norme, se non lo hanno fatto bene, altri organi di giustizia possono fare ricorso. Mi sembra che lo spirito delle punizioni fossero finalizzate al fatto che le persone collaborassero. I giudizi vanno fatti, nessuno di coloro che ha sbagliato la può far franca, ma la cosa più importante è garantire ad addetti ai lavori e tifosi che queste cose possono essere arginate. Sulla vicenda delle scommesse, speriamo l’organizzazione riesca a trovare il bandolo della matassa. La cosa più importante è che speriamo si riesca a gestire queste vicende che si intersecano l’una con l’altra e di cui non ne conosciamo la fine. Speriamo la federazione, insieme alla giustizia italiana e forse anche internazionale, riesca a fermare il malaffare che sta intorno al calcio. Amnistia? Da tempo non sono più addetto ai lavori per il calcio, quindi so meno dei giornalisti. Prima delle amnistie ci devono essere i giudizi, bisogna studiare bene il fenomeno e capire cosa si può fare»
SULLA NAZIONALE-«La nazionale interessa alla stragrande maggioranza degli italiani, ha un grandissimo prestigio, è la seconda» al mondo «dopo il Brasile. Si appresta ad affrontare un impegno importante come l’Europeo in un girone impegnativo e debutterà con la Spagna, alla presenza del Presidente della Repubblica. La squadra credo vada messa da parte, speriamo faccia bene».