MERCATO. La Petko-Lazio? YILMAZ E FAUBERT i primi regali

IL CORRIERE DELLO SPORT. Dopo Breno ed Ederson potrebbero essere i due i prossimi colpi dei biancocelesti…

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Due regali già confezionati, altri due prenotati e quindi in arrivo. La nuova Lazio targata Petkovic prende forma e sarà prevalentemente straniera. Il tecnico croato-bosniaco ha fatto rientro nella sua Locarno (tornerà a Roma la prossima settimana per la presentazione ufficiale) con in tasca il contratto che lo lega al club laziale per i prossimi due anni e con la certezza che la rosa sarà rinforzata. Una promessa che non è costata particolare fatica al duo Lotito-Tare visto che le operazioni di mercato sono in parte già state concluse e in parte in fase di definizione. I colpi già fatti, anche se non ancora ufficiali, riguardano i brasiliani Ederson e Breno. Entrambi sono in scadenza di contratto (col Lione il primo, col Bayern il secondo) dunque peseranno sul bilancio del club solo per l’ingaggio. La Lazio li aveva già bloccati da parecchi giorni, Petkovic ha dato il proprio assenso ad entrambe le operazioni. I due sono quindi a tutti gli effetti da considerarsi i primi rinforzi della Lazio. Per i relativi annunci ci sarà però da aspettare ancora un po’. […] Nel frattempo il club biancoceleste si muove su altri fronti. Petkovic ha chiesto un attaccante, un esterno ed un centrocampista. Il primo dovrebbe essere il turco Yilmaz. Col suo club, il Trabzonspor, la Lazio ha già raggiunto un’intesa di massima (il cartellino costa attorno ai 7 milioni di euro), c’è ancora distanza invece per l’accordo sull’ingaggio. Ma la sensazione è che a breve l’affare si possa chiudere. Se ci dovessero essere problemi la Lazio virerebbe sul brasiliano Nilmar (Villarreal). Ma Petkovic vuole Yilmaz: lo ritiene l’interprete ideale per il tipo di calcio che ha in mente di proporre. Per il suo gioco sono fondamentali anche gli esterni. Al pupillo Lulic, che ha avuto nel Bellinzona e nello Young Boys, il neo allenatore laziale vorrebbe affiancare sul versante opposto il francese Faubert. […]

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