GAZZETTA DELLO SPORT- «Vincerla per prenderci la Supercoppa europea, l’unico trofeo che ci manca. Ritiro anticipato pure nel 2009, poi il Triplete…»
Uno stralcio dell’intervista a Walter Samuel, realizzata dalla redazione della Gazzetta dello Sport- Samuel, faccia un bilancio di questa annata. «C’è poco da salvare. L’aver cambiato tre volte allenatore è il segnale che le cose non hanno funzionato». Cosa non ha funzionato con Gasperini? «Di lui ho un buon ricordo, credevamo alle sue idee, abbiamo provato a seguirlo, ma in assenza di risultati non abbiamo mai trovato la sicurezza necessaria per percorrere una nuova strada. Forse comunque si poteva aspettare un po’ di più prima di cambiare». […] Con Lucio e Chivu che pensano di cambiare aria, Julio Cesar e Maicon in vetrina, lei potrebbe restare l’unico di una difesa che ha fatto la storia. «Potrei esserne orgoglioso, invece perdere certi compagni di battaglia mi rattristerebbe». Chivu in fondo ha dovuto traslocare in fascia per colpa sua… «So che preferisce giocare centrale di sinistra, ma non credo me ne voglia per questo. Cristian è un grande uomo». […] Cosa ci dice di Palacio? «Lui fa la differenza. Lo si è visto nel Genoa e prima nel Boca, quando tante big lo volevano ma ha preferito restare». La parola Europa League cosa le fa venire in mente? «Inutile piangere sulla Champions mancata. L’Europa League vale comunque un trofeo. La vinceremo anche per poter rigiocare la Supercoppa europea, unico titolo fallito nel 2010». Ma lei sente suo uno scudetto vinto a tavolino? «Capisco che lo sentano loro anche gli juventini che lo hanno vinto sul campo. Ma invece che con l’Inter dovrebbero prendersela con i loro dirigenti del tempo».