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VIVIANO: “Se mi sto scaldando se Gigi va a casa? No, perché se non c’è Buffon, andiamo a casa tutti”

Il portiere del Palermo aggiunge: “Sono quasi contento che sia venuto fuori questo scandalo nel senso che come nel 2006 è giusto che si faccia un po’ di pulizia”…

(Getty images)

Emiliano VIVIANO ha parlato ai microfoni di RTL 102.5 sulle polemiche che stanno investendo da qualche giorno il mondo del calcio.

Il numero uno del Palermo risponde diretto e senza pensarci su difendendo il calcio pulito e mettendo alla gogna chi ha sbagliato.

Ecco le sue parole:

“Se mi sto scaldando se Gigi va a casa? No, perché se non c’è Buffon, andiamo a casa tutti. Senza Gigi la Nazionale non si può vedere”.

Sul coinvolgimento di Buffon

“La situazione di Gigi credo non c’entri niente con la situazione scommesse  non capisco cosa c’entri l’associazione a delinquere, non capisco perché si vada a fare della gogna mediatica senza sapere quali siano realmente i documenti. Non ci sono comunicazioni, non c’è niente  eppure si sa sui giornali, tutti cominciano a parlare di Buffon che scommette di qua e di là, questa è una cosa che mi dà fastidio per lui, perché comunque sono quindici anni che gioca e credo che abbia dimostrato più di una volta la sua lealtà. A parte che sono soldi di Gigi e può anche bruciarli, ma bisogna vedere. Io non so cosa dica la legge  se si può scommettere su altri sport o su altre cose o se non si può scommettere per niente o se pure aveva degli affari con questa persona. Prima di giudicare, come in tutte le cose, bisogna informarsi”.

 

Sulla possibilità che i tifosi prendano le distanze dal calcio dopo il fenomeno scommesse

“Dico la verità, io personalmente come in tutte le cose voglio aspettare che ci sia un processo, che ci siano delle sentenze, che si appurino le colpe di chi ne ha, poi dal punto di vista mia sì, saranno guardati in modo diverso, perché chi ha fatto quelle cose mette in cattiva luce tutta la categoria. Sicuramente che si possa pensare da parte del tifoso che un giocatore si è comportato male e quindi lo possano pensare anche di me per colpa di ‘quaranta sfigatelli’ come ha detto Prandelli, non fa sicuramente piacere. Poi voglio dire anche che c’è anche tantissima caccia alle streghe, ci sono anche tantissimi giocatori che hanno parti marginali in questa cosa, perche magari in causa da terzi o solo nominati nelle intercettazioni, quindi bisogna vedere alla fine quali saranno le colpe e di chi”.

 

Sul blitz a Coverciano

 “Non ha fatto piacere che sia venuta la polizia alle 6 del mattino dentro il nostro centro tecnico, però credo che il gruppo, la squadra, la federazione debbano avere la forza di andare avanti. C’e’ un europeo da giocare, un popolo, una nazione da difendere  e quindi credo che per forza di cose ci sia da pensare solamente al campo”.

Su Criscito

“Io personalmente non l’ ho visto mi sono svegliato alle 8.30 per fare colazione e me l’hanno raccontato. Il primo pensiero è stato ‘Non ci credo’, perché conosco Mimmo da un bel po’ e sono ancora convinto che non abbia fatto niente e che sia innocente e che sia chiamato in causa senza motivo. E’ un ragazzo d’oro e sono pronto a metterci la mano sul fuoco. Però giustamente la magistratura fa il suo corso, deve chiarire, deve approfondire, è il lavoro dei magistrati”.

Sul calcioscommesse

 “Non capisco queste cose! Personalmente mi ritengo fortunatissimo e non capisco dove si possa andare a parare, anche perché a parte il discorso economico in cui uno possa aver venduto delle partite per soldi, stiamo parlando di associazione criminale, associazione mafiosa, non sono più scherzi. È quello che non riesco a concepire. Nel calcio ci sono tantissimi ragazzi normali e con la testa a posto passano gli eccessi e le immagini sbagliate dei calciatori, ma ci sono tantissimi ragazzi a modo e persone semplici. Io sono quasi contento che sia venuto fuori questo scandalo nel senso che come nel 2006 è giusto che si faccia un po’ di pulizia”.

Redazione Sportiva