Un avviso di conclusione indagini preliminari è stato notificato agli ex calciatori Matteo Gianello e Silvio Giusti nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli. I pm proseguono l’inchiesta anche su altri indagati per associazione per delinquere e frode sportiva ed hanno intanto trasmesso gli atti alla Figc. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dai pm Antonello Ardituro, Stefano Capuano, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri. Gianello e Giusti sono accusati “di aver compiuto atti diretti ad alterare il risultato dell’incontro di calcio Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010″. Dalle indagini – sottolinea la Procura – è emerso che Gianello, su richiesta di Giusti e di altre persone, prese contatto con alcuni compagni di squadra, segnatamente i difensori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, promettendo loro una somma di denaro, quantificata in alcune decine di migliaia di euro a persona, qualora avessero contribuito ad agevolare la vittoria della Sampdoria. Sia Cannavaro che Grava, interrogati come persone informate dei fatti, hanno negato di aver ricevuto la proposta illecita.
Con la chiusura del filone napoletano dell’inchiesta sul calcioscommesse, il procuratore federale Stefano Palazzi dovrà valutare l’ipotesi di un deferimento del Napoli a titolo di responsabilità oggettiva per la condotta contestata a Matteo Gianello. L’ex terzo portiere, nel corso di un lungo interrogatorio nel quale ha ribadito di non aver maiscommesso e ha ridimensionato sensibilmente la portata di alcuni colloqui intercettati, ha però ammesso di aver contattato su richiesta di Silvio Giusti, ex centrocampistadel Chievo, due compagmi di squadra, Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, “promettendo loro – scrive la Procura- una somma quantificata in decine di migliaia dieuro a persona qualora avessero contribuito ad agevolare la vittoria della Samp” nell’ultima gara del torneo 2009-2010, poi terminata 1-0. Gianello aggiunge che i due difensori rifiutarono seccamente l’offerta. Sentiti come testi, Cannavaro e Grava negano di aver ricevuto alcuna offerta. La loro posizione potrebbe adesso passare al vaglio della giustizia sportiva sotto il profilo della omessa denuncia. La partita, rimarca la Procura, si svolse regolarmente. L’indagine dei pm Ardituro, De Simone, Capuano e Ranieri con il procuratore aggiunto Giovanni Melillo ha svolto accertamenti estremamente approfonditi, con intercettazioni, interrogatori e perquisizioni, dai quali non sono emersi ulteriori episodi dai quali sembra essersi concretizzato, neppure sotto il profili del tentativo, il reato di frode sportiva. Un contesto dunque che, almeno in questa fase, non appare paragonabile a quello delineatodalle indagini di Cremona e Bari, pur in presenza di alcune analogie e alcuni nomi incomune, come Giusti e i fratelli Matteo e Federico Cossato, per i quali i pm di Napoli hanno chiesto l’archiviazione. Anche gli spunti delineati dalle intercettazioni, oltre agli interrogatori, non hanno fatto emergere il coinvolgimemto di ulteriori tesserati del Napoli a parte Gianello. Resta ora da vedere quali saranno le determinazioni della giustizia sportiva. Il Napoli si dice comunque tranquillo.