CALCIO. GHIRARDI sulle parole di MONTI e sul terremoto

Le dichiarazioni del presidente del Parma, Tommaso Ghirardi riguardo le parole del premier Monti e sul terremoto in Emilia…

 

Il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, commenta così, a SkySport24, le dichiarazioni del premier Monti, secondo cui sarebbe il caso di riflettere sullo stop del calcio per 2-3 anni: “Una bountade. Credo proprio che la sua sia stata un’esternazione da grande tifoso, da persona normale, non da presidente del Consiglio che sa cosa muove il calcio in termini di posti di lavoro e risorse, del denaro che il calcio versa nelle casse dello Stato. Sono convinto che abbia parlato da tifoso amareggiato non da grande economista qual è. Una bountade dell’uomo non della carica che ricopre. Il calcio come detto muove tanto e in momenti di crisi come questi regala anche qualche momento di svago la domenica”.

Sul calcioscommesse. “Io odio le penalizzazioni che vengono date e poi tolte, i verdetti che vengono dati e poi ribaltati. Penso al caso della gara tra Padova e Torino, alla situazione dell’Atalanta. I verdetti devono essere chiari, puliti e definitivi e devono andare a punire chi ha sbagliato. Sono contro le sentenze che nel corso di un campionato vengono prima emesse e poi cambiate a scapito di dirigenti come me che nel calcio investono. Meglio piuttosto che i campionati inizino in ritardo piuttosto che vengano falsati in corso di svolgimento”.

Sul terremoto in Emilia e lo stadio di Parma. “Lo stadio tremava. Assolutamente giusto non giocare Italia-Lussemburgo al Tardini. Era impensabile giocare quando a 30-40 chilometri di distanza ci sono morti, feriti, sfollati, chiese e fabbriche crollate. Io non avevo mai vissuto una situazione simile e francamente ero convinto che mai l’avrei sperimentata. E’ allucinante vedere come nelle nostre zone si sgretolano basiliche e capannoni. Ero allo stadio ieri mattina quando ci sono state le due scosse, tremava tutto. Metteva i brividi pensare che a pochi chilometri c’erano persone sotto le macerie. Insieme allo sgomento, alla tristezza, c’è un grande senso di impotenza. Per fortuna a Parma non è successo niente ma questo non cambia i sentimenti che proviamo. Sempre ieri, ero in contatto con lo staff della Nazionale e con i massimi dirigenti della Federazione. Prandelli e Buffon volevano recarsi nelle località maggiormente colpite per manifestare la solidarietà e la vicinanza degli azzurri ma alla fine il pericolo era troppo grande. Si potevano creare affollamenti, concentramenti di persone in luoghi a rischio, quindi non gli è stato permesso di andare. Per quel che ci riguarda siamo ancora in contatto con i maggiori enti di Parma. Con la Provincia, con il nuovo sindaco. Siamo a disposizione. Gli emiliani sono un popolo molto orgoglioso. Mandare l’sms è un piccolo gesto ma dovuto. Mandiamoli tutti. Anche noi ne stiamo mandando tanti. Ma, come dicevo prima, per il resto ci si sente davvero impotenti davanti alla tragedia di un terremoto come questo”.

 

 

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