RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Francesco Ceniti – Roberto Pelucchi) – Il pm Di Martino “Nel calcio infiltrazioni criminali, scoperte con metodi usati con i mafiosi. Un premio ai giocatori che collaborano con noi”…
Un anno fa, di questi tempi, parlava di ‘sensazioni’ e venne quasi giù il mondo. Oggi, a forza di scavare, con le certezze si potrebbe formare una montagna. E Roberto Di Martino, il capo di questa Procura di provincia con poco personale, ma con i riflettori sempre puntati addosso, dice che “se si volesse, si potrebbe andare avanti all’infinito. Basta avere il personale. Qui, invece, non c’è neppure un commesso per fare le fotocopie. Se non fosse per la mia assistente Giovanna Mascioli che fa le ore piccole… Non so se siamo arrivati alla fine, ma sarà impossibile portare avanti troppo a lungo questa inchiesta”. Intanto, però, ogni giorno spunta un nome nuovo: ora c’è anche Vieri indagato.
Pentiti. Più si affondano le mani nel marcio del calcio e più si porta a galla qualcosa. Pesci piccoli e grossi, insospettabili e recidivi. Anche se Gilberto Caldarozzi, direttore dello Sco (Servizio centrale operativo), precisa: “Nel mondo del pallone ci sono infiltrazioni criminali, che abbiamo scoperto grazie alle metodologie investigative usate con i mafiosi, ma c’è anche una parte sana”. Un ‘circolo virtuoso’ che sarà tanto più predominante quanto più riuscirà a emarginare gli imbroglioni. Magari decidendo di non girare la faccia dall’altra parte. Durante la conferenza stampa è stata inevitabile la domanda su Buffon che, a proposito dei pareggi di comodo, aveva chiosato “meglio due feriti di un morto”. “Ognuno può dire quello che vuole, non commento queste parole”, ha tagliato corto Di Martino. Il quale da tempo pensa che per chiudere questo brutto capitolo del calcio sarebbe utile un ‘aiutino’. “Più che a un’amnistia – precisa il procuratore capo – pensavo a un riconoscimento per i collaboratori. Mi dicono che una cosa del genere esiste nell’ordinamento sportivo e allora non invado un campo non mio. Implicitamente, però, il gip ha riconosciuto questo ‘premio’ ai giocatori (Ruopolo e Conteh, ndr) che ancora prima di essere interrogati dall’autorità giudiziaria hanno collaborato con la giustizia sportiva, evitando così il carcere”.
Riciclaggio. Dopo aver precisato che la polizia è andata a Coverciano “soltanto per la posizione di Criscito“ e che “essere indagati non vuole dire essere colpevoli, ma serve a difendersi meglio”, Di Martino è entrato nel vivo dell’operazione di ieri. Attraverso le indagini si è avuta la conferma che gli Zingari hanno cominciato la loro attività illecita in Svizzera e poi “sono arrivati in Italia grazie all’interessamento del portiere Matteo Gritti, che li ha messi in contatto con Carobbio e Gervasoni“. Sempre in Svizzera è stata individuata una società facente capo agli ex calciatori Beppe Signori e Gigi Sartor, all’imprenditore Luca Burini e al commercialista Daniele Ragone (questi ultimi due ai domiciliari), tutti titolari di conti cifrati con nomi di vini. Sui conti della Clever Overseas SA con sede a Panama sono transitati 289.905 euro e poi altri 343.889,44 euro entrambi provenienti dalla Raffles Money Change Pte Ltd di Singapore. “Quest’ultimo importo ipotizziamo che sia il corrispettivo per la combine di Brescia-Lecce“. In pratica, i soldi guadagnati con le scommesse a Singapore sarebbero stati ‘ripuliti’ in Svizzera, da qui l’accusa di riciclaggio.