RASSEGNA STAMPA – IL CORRIERE DELLO SPORT – La rabbia dei tifosi: “Giù le mani dalla nostra Lazio”…
Si sentono traditi: “Mauri ci aveva detto di stare tranquilli, non era così. Se sarà colpevole è giusto che paghi, ma non può pagare la Lazio, non possiamo pagare noi tifosi, noi che la Lazio la amiamo davvero. E’ uno schifo!”. Si sentono traditi da Mauri, da uno dei capitani della Lazio. Li aveva rassicurati inviandogli messaggi d’innocenza tramite internet, avevano scelto di credergli. I tifosi della Lazio sono a pezzi, un’altra volta: “Dovrebbero ridarci i soldi degli abbonamenti. Basta toccare la Lazio, scendiamo in piazza e difendiamo la nostra società!”, hanno urlato in tanti nelle radio biancocelesti, si sono sfogati anche ieri durante la serata organizzata al Gran Teatro. Era la notte dei laziali doc, dei laziali col cuore, capaci di aiutare e salvare tanti bambini sofferenti.
Uomini e donne, grandi e piccoli, ragazzi e ragazze, il coro è stato unanime: “Me lo aspettavo, il nome di Mauri girava da tempo. La nostra Lazio è offesa. Se dimostrerà la sua innocenza bene, altrimenti non potrà più dire di essere un laziale, non dovrà tornare a Roma, non merita il nostro affetto”, grida la gente mentre aspetta di entrare nel teatro. Sfilano i grandi ex della Lazio, uomini che hanno fatto la storia di questo club e i tifosi veri s’avvicinano chiedendogli conforto: “Perché succede sempre così? Perché la Lazio deve soffrire? Perché sempre noi? E’ un incubo, un vero incubo, non ci sono altre parole da dire, siamo sconvolti”, si chiedono. Stanno male. Marco ha 40 anni, lancia l’accusa: “Il sistema è malato, resta solo l’amore per la maglia, resta solo l’amore per i nostri colori”, ammette con dolore. “Ci prendono in giro, non è giusto”, risponde la signora Maria, ha gli occhi lucidi, ha passato una giornata di inferno: “Abbiamo paura delle penalizzazioni, non vogliamo che ci vada di mezzo la società, che ci tolgano l’Europa League. Non è giusto, non è giusto”.