RASSEGNA STAMPA – IL CORRIERE DELLO SPORT – Per il posto di vice Inzaghi o Bollini…
E’ un bosniaco poliglotta. Parla quattro lingue: italiano, francese, tedesco e inglese. Dicono eserciti forte personalità sui giocatori e possa essere affascinante ascoltarlo discutere di calcio. Un mese fa, in gran segreto, ha varcato i cancelli del centro sportivo di Formello e ha abbagliato il ds Tare e Lotito, a cui di sicuro non manca la voglia di stupire e di rischiare. Tra tante candidature e possibilità di scelta, più o meno illustri e convincenti, è venuto fuori il nome impossibile da pronosticare. Vladimir Petkovic, uno sconosciuto. S’è proposto, s’è fatto scoprire, li ha convinti. Il campionato doveva ancora finire, il destino di Reja era segnato: sarebbe rimasto solo in caso di Champions. Ieri il tecnico slavo, perdendo 1-0 con l’Aarau, ha salvato il Sion ai play out del campionato svizzero. Gli è bastato il successo di martedì in casa (3-0) per centrare l’impresa. Aveva un contratto con opzione di rinnovo, a suo favore. Saluterà tutti per tentare la sfida nel campionato italiano. Lo ha scelto la Lazio. Nelle prossime ore Petkovic entrerà per la seconda volta a Formello per firmare il contratto che lo legherà alla società biancoceleste. Si attende l’annuncio tra domani e giovedì. Rassegnati i dirigenti del Sion. “Petkovic alla Lazio? Vlado è sicuramente un allenatore bravo e mi auguro che possa continuare l’avventura con noi il prossimo anno, ma se dovesse esserci una situazione così importante per la sua carriera, non potrei fare altro che augurargli il meglio” ha virgolettato il ds Marco Degennaro.
Brizzolato, con gli occhi azzurri, alto un metro e novanta, Petkovic compirà 49 anni il 15 agosto. Bosniaco di nascita, l’ex centrocampista di Sarajevo si rifugiò nel Canton Ticino. Ha una storia simile a quella di Lulic, suo allievo prediletto. Possiede passaporto croato e svizzero. Ha giocato con Chur 97, Sion, Martigny, Bellinzona e Locarno. Ha scoperto l’esterno della Lazio ai tempi del Bellinzona e lo ha lanciato nello Young Boys, trascinato nell’estate 2010 sino ai preliminari di Champions. Insieme, riuscirono a spaventare il Tottenham: a Berna, nella partita d’andata, finì 3-2 ma lo Young Boys dopo mezz’ora era in vantaggio di tre gol (il primo firmato da Lulic). Nel ritorno a Londra, gli Spurs vinsero 4-0. Petkovic fu costretto ad accontentarsi dell’Europa League.
Chi lo conosce, garantisce per la sua bravura. Ha giocato spesso con il 3-4-3, ma non solo. Negli ultimi mesi molto 4-2-3-1. Applica tutti i moduli, come predilige Tare che gli consegnerà una Lazio già studiata sulla carta. Tecnologia applicata al calcio: sembra che Petkovic abbia un assistente in tribuna che studi al computer i movimenti dei suoi giocatori. Lo staff tecnico verrà integrato, secondo i desideri del club: Simone Inzaghi (Allievi) o Alberto Bollini (Primavera) per la poltrona di vice. Tutto verrà definito nei prossimi giorni, a meno che la bufera per l’arresto di Mauri non porti la società a riconsiderare le proprie scelte. Secondo Lotito, Petkovic possiede le doti giuste per la Lazio.