CALCIO. SERBIA. Il padre di Ljajic: “Mio figlio non ha cantato l’inno perché non sapeva le parole”

Il padre del giovane attaccante della Fiorentina si scusa per l’inno non cantato da suo figlio in nazionale

(getty images)

Dopo la lite con Delio Rossi, Adem LJAJIC torna a far parlare di sé. Stavolta le critiche nascono da un inno non cantato prima dell’amichevole tra Serbia e Spagna, che è costato la convocazione al giovane attaccante della Fiorentina.

Il padre del giocatore, Sahmir Ljajic, si è scusato con tutti coloro che si sono sentiti offesi dal suo comportamento e ha detto di sperare che ora alle spalle di suo figlio non si scateni una lotta politica. L’uomo ha dichiarato alla Tanjug che mezz’ora prima della gara con la Spagna di sabato scorso, il figlio Adem lo aveva chiamato al telefono per chiedergli un consiglio su cosa fare con l’inno serbo, del quale non conosceva le parole.

«Gli ho consigliato di tenere la testa il più possibile abbassata affinchè non si vedesse che cantava. Ma il risultato è stato quello che conoscete», ha affermato il padre del giocatore. «Mio figlio ha vent’anni e l’unico suo desiderio è di giocare al calcio». Adem, ha ancora detto il padre del calciatore, è rimasto sopreso dalla decisione del nuovo ct Sinisa Mihajlovic, poichè nessuno degli allenatori che lo avevano convocato finora nelle varie rappresentative nazionali della Serbia aveva insistito con lui affinchè cantasse l’inno. Adem Ljajic è originario della regione meridionale serba del Sangiaccato, a maggioranza musulmana, ed è lui stesso musulmano. Nel Sangiaccato è molto viva l’insoddisfazione nei riguardi del governo centrale di Belgrado, accusato di discriminare la popolazione della regione e di non recepire le istanze di maggiore autonomia che provengono da quella terra. Il Partito musulmano del Sangiaccato (Sda) ha da parte sua criticato Sinisa Mihajlovic per aver imposto ai giocatori della nazionale l’obbligo di cantare l’inno serbo prima delle partite, uno dei punti di un nuovo codice di comportamento che tutti i giocatori della nazionale, Ljajic compreso, hanno firmato con l’arrivo del nuovo ct.

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