RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – (Daniele Palizzotto) – Il giocatore: voglio chiarire tutto ai magistrati.Prandelli lo ‘caccia’ ma si tiene Bonucci…
Un blitz all’alba, cinque agenti del Servizio centrale operativo nella stanza del terzino dello Zenit San Pietroburgo Domenico Criscito e poi il caos. Come nel 2006, anzi peggio rispetto al 2006 – quando Calciopoli sconvolse il calcio italiano alla vigilia del Mondiale tedesco poi vinto dalla Nazionale allenata da Marcello Lippi – il nuovo scandalo sulle scommesse illecite si è abbattuto sull’Italia, scuotendo Coverciano a sole due settimane dall’esordio Europeo. Criscito indagato dalla Procura di Cremona, perquisito dalla polizia e poi escluso dalla Nazionale. Leonardo Bonucci al centro dell’attenzione dei magistrati lombardi per le confessioni fatte dall’ex compagno Salvatore Masiello sulla tentata combine della partita Bari-Udinese del campionato 2009-10. Una scossa tellurica forse prevista, ma comunque devastante per l’Italia di Cesare Prandelli, in partenza per Parma dove domani sera (oggi ndr) affronterà il Lussemburgo per la prima amichevole in vista dell’Europeo. Prandelli aveva già preparato la lista dei 23 giocatori convocati per la rassegna continentale, ma il blitz della polizia ha stravolto i programmi. Arrivati a Coverciano all’alba, i cinque agenti dello Sco hanno notificato a Criscito l’avviso di garanzia firmato dalla Procura di Cremona e poi perquisito la stanza e l’armadietto del calciatore. Il terzino dello Zenit ha assistito con apparente calma alla scena, poi però si è chiuso in camera, ha saltato l’allenamento del mattino e lanciato un messaggio attraverso il procuratore Andrea D’Amico: “Io ho solo partecipato a un incontro con i tifosi dopo un derby perso, non c’entro niente con il calcioscommesse e voglio chiarire tutto al più presto con i magistrati di Cremona“. Ancora incredulo per l’accaduto, Criscito ha poi consegnato la maglia azzurra per gli Europei all’amico Fabio Pisacane – il giocatore della Ternana che denunciò un tentativo di combine – prima di salutare i compagni, abbandonare il ritiro della Nazionale e spiegare la propria posizione: “Mi sono trovato gli agenti in stanza alle 6.15 del mattino – ha dichiarato il terzino dello Zenit – pensavo fosse uno scherzo. Mi contestano una foto con due amici, due capi ultrà del Genoa, incontrati solo per parlare del derby giocato la domenica precedente: non è da me fare queste cose, per fortuna non ho bisogno di soldi. Sogno di fare il calciatore fin da piccolo e non voglio rovinare tutto per certe cavolate”. Di sicuro il blitz della polizia ha rovinato il futuro a breve termine dell’ex terzino del Genoa. “Non porto Criscito all’Europeo per due motivi – ha spiegato Prandelli – innanzitutto non è sereno, nessun essere umano può reggere una simile pressione. E poi potrebbe venir chiamato dai magistrati in qualsiasi momento, anche prima di una partita. È stata una giornata particolare, ma abbiamo reagito bene”. E sembra aver reagito bene anche Bonucci che in serata, su Facebook, scrive: “In partenza per Parma con un po’ di tristezza per quello che è accaduto, ma purtroppo si deve guardare avanti. Consci che la verità verrà a galla e chi non ha colpe ne uscirà più forte di prima”. Nel pomeriggio il difensore della Juventus era stato rincuorato dallo stesso Prandelli: “Ho parlato con il calciatore al momento non ha ricevuto comunicazioni ed è tranquillo. Se sta bene sarà inserito nella lista dei 23 per l’Europeo“. Di certo, però, Scommessopoli ha profondamente scosso l’ambiente della Nazionale, investito anche dalle parole del ministro dello Sport Piero Gnudi (“Se le accuse troveranno conferma, ribadiremo quanto già espresso: queste pratiche criminali devono essere contrastate con la massima fermezza”) e “dallo sdegno e dall’indignazione” del presidente del Coni Gianni Petrucci, secondo il quale “certi comportamenti illeciti devono venire sanzionati senza indugio e con la massima severità: il calcio deve ritornare ad essere patrimonio di milioni di tifosi”. “È una giornata triste e molto amara per il calcio italiano – ha dichiarato da Roma il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete – la situazione è grave e richiede attenzione. In questo momento dobbiamo mantenere la serenità nel gruppo”. Abete ha poi espresso solidarietà nei confronti di Criscito, come hanno fatto anche l’allenatore dello Zenit Luciano Spalletti e Demetrio Albertini: “Credo all’innocenza del calciatore – ha spiegato il capo delegazione della Nazionale – e provo grande dispiacere. Rivediamo alcuni meccanismi delle giocate: in una riunione al Cio ho ascoltato solo cose negative sulle scommesse. Certo questa è la giornata che non avremmo mai voluto vivere”. E tra dieci giorni parte l’Europeo.