Così il pm di Cremona ha scritto nel capo d’imputazione alla base dell’arresto del trequartista biancoceleste…
Secondo il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino, su richiesta del quale è stato arrestato Stefano Mauri, il capitano della Lazio ”manifestava la sua costante disponibilità a favore del gruppo degli zingari, ad alterare in cambio di denaro il naturale risultato di partite della Lazio nell’ambito del campionato 2010-2011, favorendone la vittoria anche ai fini di una migliore posizione in classifica”. Lo si legge nel capo d’imputazione alla base dell’arresto. ”In concreto – scrive di Martino – partecipava quantomeno alla manipolazione delle partite Lazio-Genoa, del 14.5.2011 e Lecce-Lazio del 22.5.2011. Amico di Zamperini, che era al corrente di detta disponibilità, veniva da questi messo in contatto a tal fine con Gegic ed Ilievsky. Pertanto intratteneva una fitta rete di rapporti diretti e telefonici con alcuni degli associati, in data prossima o coincidente con le suddette partite, e in particolare con il medesimo Zamperini, che costituiva il costante strumento di mediazione tra il gruppo degli ‘zingarì ed i calciatori, corrotti o corruttibili, della serie A. Tali rapporti Mauri li teneva in particolare con una scheda dedicata, intestata a una donna, quest’ultima in relazione sentimentale con il titolare di un’agenzia sulla quale Mauri ed altri associati si appoggiavano per le scommesse illegali”.