Le dichiarazioni di Domenico Criscito ai microfoni di Rtl 102.5…
Domenico Criscito, indagato dalla procura di Cremona nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, ai microfoni di Rtl 102.5: “Nessuna combine, faccio un mestiere che ho sempre sognato fin da piccolo e non me lo voglio rovinare per certe cavolate. La cosa che mi fa male è che è arrivata un giorno prima della lista, ma non credo sia stato fatto apposta. Purtroppo il fatto che mi hanno contestato è che sono in una foto con due amici nonchè capi ultrà del Genoa e stavamo chiacchierando riguardo a quello che era successo nel derby la domenica prima. Sculli è un mio amico però non abbiamo mai parlato di Lazio-Genoa. Combine? Assolutamente no, non è proprio da me fare queste cose. Per fortuna non ho bisogno di soldi, di 20, 30 o di 40 euro, non so quanti erano. Io sono sicuro si possa risolvere tutto prima possibile, ora mi sono rivolto a degli avvocati e vedranno tutto loro.”
Sul bosniaco, Safet Altic, presente nella foto dell’incontro dei due giocatori. “Io conoscevo i due ultrà che mi hanno detto che era un bosniaco, non lo conosco assolutamente e non l’ho neanche conosciuto quel giorno, non ci ho mai parlato”.
Sulla perquisizione. “Per fortuna mio figlio non ha visto niente perchè è a Cinquale, loro sono andati a Genova. Io me li sono trovati in stanza stamattina verso le 6.15. Non potevo immaginare, pensavo fosse uno scherzo. In camera con me c’era Ranocchia e non capivamo nulla di quello che stava succedendo, ma sono sicuro che ne uscirà alla grande, spero che il tutto si risolva il prima possibile”.