CALCIO. LJAJIC: “Amo la SERBIA, ma merito rispetto”

Il calciatore della Fiorentina commenta la sua esclusione dalla Nazionale serba dopo non aver cantato l’inno nazionale nella sfida contro la Spagna…
(getty images)

 

Adem Ljajic si è detto rammaricato della sua esclusione dalla nazionale serba per non aver cantato l’inno del suo paese in occasione dell’amichevole di sabato con la Spagna, ma ha al tempo stesso sottolineato come sia necessario anche che lui ‘rispetti se stessò. Ecco le sue parole: «Sono davvero dispiaciuto, il colpo è stato forte, ma questa è la vita. Andiamo avanti. Amo la Serbia, desideravo giocare con la nazionale sin da quando avevo dieci anni. Rispetto tutti, ma se non rispetto me stesso nessuno potrà portarmi rispetto». Dietro tali parole, a detta degli osservatori, vi è evidentemente il desiderio di sottolineare il suo essere musulmano del Sangiaccato, una regione la cui popolazione si sente discriminata e poco considerata dalle autorità centrali di Belgrado. E Ljajic non sarebbe l’unico a ritenere l’inno nazionale serbo troppo patriottico e nazionalista, poco rispettoso dell’identità di altri popoli e etnie residenti nel Paese

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