CALCIO. Inzaghi: “Tornerò al Milan, ma come dirigente”

L”ormai ex bomber rossonero, 39 primavere, parla di sé e del suo futuro, di Ibra e degli imminenti europei

(Getty images)

Filippo INZAGHI è stato premiato questa mattina a Firenze, presso il campo del club dilettantistico ‘Olimpia’, con il riconoscimento “Una vita in area”, nel corso dell’undicesimo memorial “Niccolò Galli”. A margine della premiazione, l’ex attaccante rossonero, trentanove anni, ha parlato di sé e del suo futuro.

“Sto ancora riflettendo sul mio futuro, sono tranquillo qui a Firenze per il corso allenatori. Ho detto al mio procuratore di non chiamarmi, so che ci sono squadre che si sono interessate a me, ma deciderò solo dopo il corso di Coverciano, perché è una scelta difficile. Dopo l’ultima giornata sarebbe giusto che finisse così, ma dall’altra parte ho gran voglia e sto bene. La mia passione è tanta, penso di stare ancora bene, di fare ancora gol e rinunciarci mi costa un po’ di fatica, ecco perché ho ancora voglia di pensarci. Sono a due gol dal record di marcature di Baggio, ma i record prima o poi sono destinati a cadere e magari lo farà qualcun altro. Già essere stato vicino ad un campione come Baggio, per me è motivo d’orgoglio”.

E a chi gli chiede del futuro di Ibrahimovic, Inzaghi risponde:

“Ibrahimovic? Ci penserà Galliani, che è il più grande dirigente italiano. Il Milan rimarrà per sempre la mia vita, nel mio cuore. Spero che faccia parte del mio futuro, non più da giocatore, ma magari da dirigente. Se non sarà subito, tornerò lì un domani, perché il Milan mi ha dato tutto”.

E chiude sui prossimi europei.

“Io ho fatto il mio tempo in Nazionale, mi godo Firenze. Auguro a Prandelli di fare bene, è un ottimo gruppo, farò il tifo in tv”.

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