MERCATO E CALCIOSCOMMESSE. Risiko delle panchine bloccato dai processi

RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – (Luigi Salomone) – Conte rinnova con la Juve ma l’eventuale squalifica riaprirebbe i giochi. Scommessopoli rallenta le mosse di mezza serie A, ancora senza tecnico…

(getty images)

 

Scommessopoli rallenta il valzer della panchina e anche il mercato. La serie A è ferma, non si muove una foglia, tutti aspettano Palazzi, il temuto procuratore federale che può stravolgere le classifiche con gli imminenti processi per lo scandalo che rischia di colpire tantissimi club. Infatti sono almeno 8 le squadre alla ricerca di un allenatore e ce ne sono molti attualmente sotto contratto come Montella a Catania o Mazzarri a Napoli che potrebbero nei prossimi giorni cambiare città. Ma tutto ritorna al problema principale, le scommesse. Ieri Antonio Conte ha virtualmente chiuso il suo rinnovo di contratto fino al 2015 (tre milioni a stagione l’ingaggio). Un legame saldo che ha un ‘però’ grosso come una casa: il possibile deferimento dell’allenatore per i fatti legati a quando allenava il Siena l’anno scorso. Episodi e accuse tutte da verificare ma è chiaro che in caso di deferimento da parte della procura della Figc e di eventuale lunga squalifica lo scenario cambierebbe. Capello e Mazzarri in lista d’attesa, il tecnico toscano blocca intanto la Lazio che vorrebbe puntare su di lui. Ma c’è di più: molti allenatori vogliono capire con chiarezza quali saranno le penalizzazioni delle squadre, se varranno per il campionato appena concluso o andranno a rendere più in salita il cammino in quello prossimo. Inoltre ormai è una consuetudine firmare i contratti dei tecnici oltre che dei calciatori con una base fissa e una serie di bonus a seconda dei risultati ottenuti. E allora come potrebbe adesso un allenatore legarsi un club che gli dà un premio speciale di qualche centinaio di migliaia di euro in caso di ingresso in una coppa europea se poi fosse costretto a partire da -6 o -8 in classifica per colpa di scommessopoli? Significherebbe privarsi quasi certamente di una bella fetta dell’ingaggio, ecco quindi che tutti restano nell’ombra. Tanti contatti, fin troppi, società che sembrano non aver le idee chiare quando invece sono proprio i tecnici che vogliono aspettare e capire bene la portata dello scandalo. Giovedì prossimo parte il primo processo, soprattutto squadre di serie B (rischiano tanto Albinoleffe e Grosseto) più Atalanta e Novara in serie A, ma nel frattempo Palazzi ha già acquisito documenti da Procura Bari, le nuove audizioni dovrebbero riprendere a metà giugno per arrivare ai deferimenti entro il 10 luglio e le sentenze entro la fine di quel mese. Tante le squadre di serie A coinvolte: Juve per l’allenatore Conte, poi Lazio, Udinese, Napoli (ma Palazzi attende ancora verbali dalla Procura campana), Bologna, Chievo, Siena, Genoa, Lecce. Chiaro l’obiettivo della Figc: chiudere il primo grado entro fine luglio per presentare liste Uefa comunque provvisorie, poi il secondo grado entro il 10 agosto. Ma a ritardare il valzer delle panchine anche la consuetudine bruttissima degli allenatori di non rispettare i contratti firmati magari solo 12 mesi prima. Spesso subiscono il fascino di club dal lignaggio superiore e soprattutto si ingolosiscono di fronte a ingaggi due volte più corposi di quelli percepiti. Montella e Sannino gli ultimi esempi, ma già in passato era un problema che si era verificato spesso. Pulvirenti ha chiesto tre milioni per liberare l’Aeroplanino, Mezzaroma 600 mila euro per lasciare andare Sannino a Palermo. Alla fine una soluzione si troverà di certo ma ancora una volta è il caos a regnare nel dorato mondo del pallone.

Gestione cookie