CORRIERE DELLO SPORT- L’amministratore delegato bianconero è intervenuto nella redazione del Corriere dello Sport, per parlare dello scudetto ritrovato e tratteggiare un futuro da protagonisti assoluti…
Uno stralcio dell’intervista del A.d. Beppe Marotta nella redazione del Corriere dello Sport– Dal prossimo anno, giocherete di nuovo in Europa: si può tenere testa a club come il City, ricchi di campioni e disposti a investire ancora? «In Inghilterra ci sono i grandi mecenati, in Germania puntano su imprenditorialità e management. Perduta la leadership degli Anni Novanta, l’unica soluzione italiana è cercare modelli diversi, puntare sull’organizzazione e sulla cultura. Il divario rimane: soprattutto nel fatturato». Ambizioni per la Champions? «Dobbiamo provare a vincere, ci obbliga il blasone: la Juve non può limitarsi mai a partecipare. Poi, dipende da tante cose: guardate il Chelsea che sembrava ormai fuori e ha trionfato». Primo obiettivo un centravanti di qualità: conferma? «Stiamo cercando due o tre elementi d’eccellenza, senza perdere mai di vista l’equilibrio di un gruppo che ha importanti doti tecniche ed umane. Ci teniamo a rispettare gli equilibri economici: dai nostri elenchi dovremo perciò depennare chi comporterà difficoltà economiche sia a livello di cartellino che d’ingaggio». Van Persie è un candidato? (sorride) «E’ tra i migliori calciatori in circolazione. Ma non mi addentro». L’ingaggio dell’olandese sfora però ampiamente il tetto… «Beh, ci sono i bonus. Abbiamo già introdotto un modello contrattuale innovativo e vorremmo arrivare a elevare il rischio imprenditoriale dei giocatori: se una società vince, è giusto coinvolgere i protagonisti principali». Van Persie, Suarez e Higuain: il top player sarà uno dei tre? «Possibile. Sono tre elementi interessanti». Cavani? «Bisogna sempre tener conto della volontà dei club d’appartenenza». Balotelli? «Non ci abbiamo mai pensato: non rentra nel profilo che cerchiamo. Un profilo ampio, che non abbraccia le sole doti tecniche».