«Seppur la questione non sia di certo di competenza comunale e non entrando nel merito delle dichiarazioni del Presidente del Coni Petrucci, spero che i contrasti tra il Comitato e la SS Lazio riguardo alla querelle sull’affitto dello stadio Olimpico da parte della società capitolina si risolvano al più presto per il bene della città e delle migliaia di famiglie romane di fede biancoceleste». Ad affermarlo è il delegato allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Cochi. «In attesa dell’approvazione di una legge nazionale sugli stadi che – aggiunge – renderebbe più semplice l’iter per la costruzione di impianti di proprietà delle società calcistiche, propongo al presidente Claudio Lotito di valutare l’ipotesi di disputare temporaneamente al Flaminio le gare casalinghe. Per valutare questa opportunità è ovviamente necessaria la volontà della SS Lazio in accordo con il Coni».
«Attualmente l’impianto – precisa Cochi – non ha i requisiti sufficienti per fare disputare le gare di serie A, ma attraverso lavori di ampliamento e di messa in sicurezza si può ottenere la piena agibilità della struttura che può raggiungere una capienza di 40mila posti, come dimostrato nelle 12 stagioni in cui ha ospitato il VI Nazioni di rugby. Spero dunque – conclude -, si possa aprire un confronto costruttivo tra Coni e proprietà e resto fiducioso sulla possibilità che si trovi al più presto una soluzione»