E’ stata scelta come portabandiera dell’Italia ai prossimi Giochi di Londra ed esprime la gioia di essere stata lei la scelta…
Durante il consiglio nazionale del Coni, Valentina Vezzali, l’olimpionica della scherma, tre ori individuali nel fioretto da Sydney 2000 a Pechino 2008, esprime la sua gioia per essere stata scelta come portabandiera dell’Italia ai prossimi Giochi di Londra: “Sono emozionata, mi batte forte il cuore, di esperienze ne ho vissute tante. Ma questa è davvero importante. So di rappresentare un paese che eccelle in tanti settori. L’emozione sarà indescrivibile in quei momenti. Mi farò consigliare sicuramente dai miei predecessori. Questo riconoscimento è per me importante, significa rappresentare la propria nazione. Dobbiamo trovare lo spunto per tentare di superare questo momento difficile. Per me oggi si è avverato un sogno, credo che mio padre dall’alto del cielo sia orgoglioso. Noi italiani attraverso la nostra passione, riusciamo a raggiungere risultati incredibili. Sicuramente i valori trasmessi nella mia carriera mi hanno portato sempre ad andare avanti spero di trasmettere qualcosa di bello ai giovani soprattutto alla luce di quanto stanno vivendo in questo difficile momento”. Sono tre i principi a cui la famiglia e la scherma l’hanno formata: “Impegno, rigore e serietà, io sono un poliziotto e credo che essere una sportiva e far parte della Polizia unisce i valori in cui credo. Quando vinco una medaglia sono orgogliosa di far sventolare il tricolore. Portare la bandiera ai Giochi è un ruolo di grande responsabilità in un momento così particolare del paese, con la crisi economica, i giovani che non vedono il futuro, gli anziani che temono di perdere quello che hanno. Lo sport è un momento per tornare a sognare, tutti giovani e anziani possono avere qualcosa in cui credere. So di rappresentare un paese di uomini e donne che non si arrendono mai e tengono sempre alto l’onore della bandiera. Riuscire a qualificarsi alle Olimpiadi è difficilissimo, chiunque gareggi lo fa per vincere. Se poi la vittoria non dovesse esserci dobbiamo comunque aver dato il massimo. Il giorno dopo la cerimonia avrò la prima gara e alle 12 salirò in pedana, ma non credo sarà una serata lunghissima. Noi atleti italiani siamo più fantasiosi e nei giochi riusciamo a tirar fuori medaglie nelle discipline più inaspettate”.
Poi svela quando ha ricevuto la notizia. “Me lo hanno comunicato quando ero in Corea ed è stato molto difficile mantenere il segreto. Questo riconoscimento vale per me come una medaglia olimpica”.
Sui fischi all’Inno di Mameli da parte di alcuni tifosi partenopei prima della finale di Coppa Italia, Juventus-Napoli, allo stadio Olimpico di Roma: “Condanna severissima a chi ha contestato con i fischi l’inno nazionale. Il mio bambino a 3 anni e mezzo conosceva e cantava l’inno a squarciagola”.
Sul suo futuro. “Non è detto che sia la mia ultima Olimpiade. Il Coni ha tenuto sicuramente in considerazione i valori con cui sono cresciuta. Quando prendo mio figlio a scuola gli altri bambini mi guardano con entusiasmo. Nel 1996 la Trillini portò la bandiera in quella che fu la mia prima olimpiade, magari senza di lei oggi non sarei qui. Quella bandiera ci sarà molto, ma ci sarà tutta l’Italia insieme a me: Valentina Vezzali risponde sempre di si”.