LA GAZZETTA DELLO SPORT. Il tecnico italiano completa l’opera e arriva dove nessuno era mai arrivato con i Blues. L’attaccante ivoriano assoluto protagonista, troppi errori dei bavaresi…
Era scritto, questa Champions è stata molto più una storia di uomini che di calciatori. Prima dei rigori Bosingwa manda teneri baci in tribuna alla sua famiglia, lo squalificato Meireles abbraccia i compagni, Mata si fa massaggiare, il capitano Lampard si risistema la fascia, Cech cammina come un leone in gabbia, Drogba tace e scruta nel vuoto. Gli spartani del Chelsea hanno attraversato una serata infernale, hanno tenuto le loro Termopili sopravvivendo a numeri grotteschi (20-1 i corner, roba da oratorio), e adesso non possono sbagliare. C’è ancora un piccolo dubbio, quando Mata si fa parare da Neuer il primo rigore, ma al quarto giro dal dischetto Cech – che già nei supplementari aveva bloccato un penalty a Robben – ribatte il tiro di Olic. E quando Schweinsteiger calcia il quinto sul palo, gettando nella costernazione l’Arena, il favoloso Didier Drogba cammina verso il suo personale destino senza tremare.[….]
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